La denuncia del capo rom a Mastromauro finisce in Parlamento

TERAMO – La denuncia presentata da Achille Di Rocco, capoclan dei Rom di Giulianova, nei confronti del sindaco Francesco Mastromauro, finisce in Parlamento. L’esponente dei Radicali Rita Bernardini ha infatti presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno per metterlo a conoscenza dell’episodio e per chiedere, come si legge nell’interrogazione, «quali iniziative di competenza intenda intraprendere in relazione a tale vicenda che evidenzia, ad avviso degli interroganti, l’adozione da parte dell’amministrazione comunale della città di Giulianova di atti e comportamenti che sembrano finalizzati ad assecondare, anziché a contrastare, un sentimento di odio razziale nei confronti dei cittadini italiani di etnia rom già assegnatari di case popolari». Nell’interrogazione, co-firmata anche da altri esponenti dei Radicali (Marco Beltrandi, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti), si ricorda che nella denuncia «il sindaco di Giulianova viene accusato di aver tenuto comportamenti discriminatori dal punto di vista razziale nei confronti di persone di etnia Rom» e che Di Rocco si è definito  vittima di una sorta di «apartheid», e di essere stato fatto oggetto di «un’azione politica condotta dall’amministrazione del Comune di Giulianova che sembra decisa a voler risolvere il problema dell’integrazione tra la "popolazione" e i "rom stanziali" tramite lo "spostamento" di quest’ultimi dalle case popolari». Bernardini sottolinea inoltre che la vicenda nasce dallo sfratto subito dalla famiglia rom, «sulla base – afferma Bernardini – di una condanna avuta dalla moglie del signor Du Rocco, peraltro successivamente annullata in un processo di revisione della causa». Francesco Mastromauro sulla base di una condanna subita anni fa dalla moglie del signor Di Rocco, condanna peraltro successivamente annullata in un processo di revisione della causa».