TERAMO – Prendendo in prestito l’appello di Renzo Piano a ripartire dalla riqualificazione delle periferie evocato nel tema della maturità di quest’anno, il presidente dell’associazione di quartiere Gammarana Alfonso Marcozzi torna a rilanciare la necessità di un ripensamento urbanistico e architettonico di ciò che già esiste. “La città Teramo, la nuova amministrazione comunale, le associazioni imprenditoriali, e l’associazione culturale Gammarana – scrive in una nota Marcozzi – devono battere un colpo, per trasformare il degrado incivile in sintesi civile di pianificazione urbanistica e architettonica usando e riusando quello che già c’è: verde e pista ciclabile e parco Acquaviva e risistemazione area verde, di fronte al Parco della Scienza ( consegnato al verde da una battaglia storica del primo Comitato di Quartiere Gammarana ) e area Casa di Riposo ( luogo di degrado e abbandono). Occorre ripartire dalla Gammarana, riprendendo il testimone ideale e culturale delle piccole intelligenze dei bambini del Nido, delle Scuole dell’ Infanzia, delle scuole Elementari e delle Scuole Medie che insieme alla nostra associazione di quartiere hanno dato un segno di decoro visibile e tangibile con i murales. Proprio le scuole come luogo di aggregazione, una piazza dove ci si incontra e confronta una sorta di casa di quartiere dove i ragazzi imparano e insieme imparano anche i genitori. La scuola un edificio permeabile alla città, con un continuo scambio tra dentro e fuori. La Gammarana vive questa doppia vita: da una parte il degrado incivile di aree ex-industriali dismesse e l’ impatto negativo che si offre come veduta dall’autostrada, aree private lasciate al totale abbandon,o dall’altra gli elementi di bellezza, gli elementi di vivibilità offerte appunto dal verde, più o meno attrezzato, scelto per le passeggiate e dagli amanti del footing. Ma il traffico attanaglia la Gammarana. Allora tutti insieme – conclude Marcozzi – cittadini, associazione culturale di quartiere Gammarana, amministrazione , partiti e associazioni di categoria facciamo uno scatto di volontà e intelligenza. La città di Teramo e la Gammarana hanno un futuro sociocostruito dall’ interazione di queste intelligenze che si uniscono nella dimensione politica e urbanistica. Facciamo nostro il motto di Don Milani “I Care”, me ne importa, mi sta a cuore”.
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