BOLOGNA – Non si rassegnava all’idea di essere stato lasciato e ha cominciato a perseguitare l’ex compagna, una imprenditrice bolognese di 57 anni, che nel frattempo si era sposata con un altro uomo. Telefonate, sms pieni di insulti e minacce, appostamenti sotto casa della donna, che è stata costretta anche a disattivare il campanello dell’abitazione perché esasperata dalle visite sgradite dell’ex compagno. Con l’accusa di stalking la polizia di Stato di Bologna ha arrestato un teramano 61enne, già con alle spalle qualche guaio con la giustizia. Gli atti persecutori erano cominciati nel 2013, subito dopo che la donna aveva messo fine alla relazione, durata circa sette anni durante i quali l’uomo aveva anche lavorato per lei. In due occasioni la donna lo aveva già denunciato alle forze dell’ordine, ma lui aveva continuato a insistere di tornare insieme e, l’estate scorsa, l’aveva anche affrontata per strada e spintonata. Quel giorno era intervenuta la polizia. In autunno ha ricominciato con le telefonate e le minacce, rivolte anche al marito della donna. Ieri pomeriggio si è presentato per l’ennesima volta a casa di lei: non potendo suonare il campanello, ha cominciato a prendere a pugni la porta e così la donna, che era in casa con l’anziano padre, ha chiamato il 113. Ubriaco, di fronte ai poliziotti il 61enne ha finto di essere lì solo per farsi restituire del denaro che lui diceva la donna doveva rendergli. E’ finito in cella.
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