TERAMO – E’ prevista per domani l’udienza del Tar dell’Aquila sulla sospensiva legata al ricorso del Comune di Atri contro il decreto del commissario per la sanità e presidente della regione, Luciano D’Alfonso, che ha sancito la chiusura dei quattro punti nascita di Atri, Penne, Ortona e Sulmona, «perché con meno di 500 parti l’anno e non sicuri». Lo ha reso noto lo stesso sindaco del comune teramano, Gabriele Astolfi, anche oggi presente fuori palazzo dell’Emiciclo, sede del consiglio regionale, per protestare contro la chiusura con i rappresentanti dei comitati delle altre tre città. I comitati stanno manifestando anche con l’esposizione di cartelloni e striscioni. A protestare anche rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Una chiusura già programmata, quella di Atri, conseguenza delle disposizioni del tavolo di rientro del deficit sanitario a cui è sottoposto da anni l’Abruzzo. I cittadini si sono intrattenuti con i consiglieri di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo, Paolo Gatti ed Emilio Iampieri. Una delegazione presenzia ai lavori della seduta del consiglio regionale. «Abbiamo fiducia nel pronunciamento del Tar; il punto nascita di Atri dove nascono oltre 500 bambini rispetta 53 parametri su 54 con quest’ultimo che non è un parametro, ed insiste su una infrastruttura molto sicura – spiega il sindaco -. Ho spiegato queste cose in commissione sanità ma nessuno ha risposto alle mie domande».
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