TERAMO – Roberto Damiani, 40 anni, operaio di Penne, morì a settembre del 2014, folgorato da una scarica da 20mila volt mentre stava lavorando su un traliccio del’Enel a Castelnuovo. Una morte per la quale adesso, a distanza di poco più di un anno, la Procura di Teramo chiede il rinvio a giudizio per tutti i 7 indagati: 5 dipendenti dell’Enel distribuzione e due della ditta per la quale lavorava la vittima, tutti accusati di omicidio colposo. Dalle indagini, secondo l’accusa, sarebbe emerso come la morte di Damiani fu causata da tutta una serie di leggerezze e inadempienze, compresa la sospensione della corrente su un traliccio sbagliato: non quello di Pianura Vomano, dove dovevano essere effettivamente sostituiti i pali e dove Damiani fu folgorato. La stessa vittima, secondo le procedure di sicurezza, prima di cominciare le manovre si sarebbe dovuta accertare dell’assenza di corrente utilizzando il "fioretto". Operazione che, secondo le indagini, non sarebbe stata eseguita correttamente o addirittura per nulla.
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