Dopo lo sfregio al Gran Sasso, il Somma Trekking chiede scusa

TERAMO – Tornano sui loro passi e chiedono scusa gli escursionisti campani che hanno imbrattato con vernice spray una grande roccia sulla Via Normale per il Corno Grande del Gran Sasso, per imprimere in maniera indelebile il logo del loro gruppo il "Somma trekking". Lo hanno fatto con una nota che hanno postato sul profilo Facebook del Rifugio franchetti, il cui titolare proprio ieri mattina aveva segnalato il gravissimo atto vandalico al Parco Gran Sasso Monti della Laga, scatenando nel contempo migliaia di commenti indignati e anche molto offensivi nei confronti del gruppo autore dello sfregio. Ecco il testo del post:
"Sono apparsi innumerevoli articoli di quotidiani abruzzesi in merito all’imbrattamento del Corno Grande del Gran Sasso da parte del gruppo di escursionisti Somma Trekking. In quanto portavoce del gruppo chiedo scusa a nome di tutti per l’accaduto; stiamo provvedendo a chiedere scusa alle autorità del Parco del Gran Sasso e a tutta la comunità, ed è nostra la richiesta di impegnarci nella pulizia. Purtroppo è stato un terribile gesto perpetrato da un singolo partecipante che è sfuggito al controllo e all’attenzione del gruppo. No, non è stata una semplice leggerezza, e non c’è alcuna giustificazione. E’ un atto gravissimo che denota, in chi l’ha compiuto, la mancanza di una profonda cultura del rispetto dell’ambiente. Somma trekking è nata dall’amore di un gruppo di persone per il nostro parco del Vesuvio, e in cinque anni di attività, durante le innumerevoli escursioni, non abbiamo mai lesinato volontarie attività di pulizia e di salvaguardia dei sentieri. La nostra attività, più che di interesse sportivo, è sempre stata fondata sul rispetto e sull’amore per la natura. Per questo siamo enormemente mortificati per l’accaduto che ci ha offesi nel profondo dei nostri valori».
Intanto le guardie forestali del coordinamento territoriale per l’ambiente, che effettuano la vigilanza nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di Assergi, hanno individuato le scritte in prossimità di “Sella del Brecciaio”, “Bivio per Rifugio Garibaldi”, “Brecciaio di Corno Grande”, tutte località in Provincia di Teramo ed hanno informato l’autorità giudiziaria. Successivamente hanno cominciato la rimozione del marchio, con particolare attenzione, necessaria per evitare di ingenerare confusione nei tanti fruitori della montagna che usano la rete escursionistica del Cai, caratterizzata da specifica numerazione e segnaletica, per conoscere il Gran Sasso d’Italia.