ROMA – Continua a riservare sorprese il processo romano sul crac Tercas: nell’udienza di ieri, la Banca Popolare di Bari si tira fuori dal processo, ritirando la costituzione di parte civile. Significa, in parole povere, che in caso di condanna negli imputati, la Bpop di Bari non chiederà alcun risarcimento. Una decisione che va ad incidere notevolmente, ad esempio, sul ruolo processuale dei due imputati che hanno avuto un maggior legame con la ex Banca Tercas: l’ex presidente Lino Nisii e l’ex direttore generale Antonio Di Matteo. L’istituto bancario che ha acquistato Tercas dopo il default della banca di corso San Giorgio, resta dunque protagonista di una strategia processuale che i rumors avevano anticipato. Nella precedente udienza, infatti, i legali avevano rimesso la querela per il reato di appropriazione indebita. Un’altra sorpresa è stata rappresentata dall’intervenuta prescrizione dell’associazione a delinquere transnazionale nei confronti di sette degli otto imputati di questo reato. Nel processo restano in piedi gli altri reati, dalla bancarotta al riciclaggio fino all’ostacolo alle funzioni di vigilanza, contestati a vario titolo ai 14 imputati. La sentenza è prevista per primavera
-
Azzinano si prepara alla nuova edizione dell’Arena Wood Festival
L’evento 2024 sarà in programma dal 26 al 28 luglio nel paesino dei murales, per riproporre... -
Il sindaco D’Alberto celebra l’unione di Gennaro Lettieri e Paola Di Matteo
Emozionante cerimonia in municipio per il matrimonio “di due persone care alla città”, come ha sottolineato... -
FOTO / Il sindaco consegna l’attestato di benemerenza a Giuliana Valente
Protagonista nella celebrazione della Liberazione la 93enne ex staffetta partigiana teramana, prima donna alla vicepresidenza della...