Suicida in cella il primario Asl arrestato nell’inchiesta per corruzione

Si è impiccato nella notte con il laccio della sua tuta. Marsilio: “Sono scioccato”

PESCARA – Si è suicidato nella notte, impiccandosi nella cella del carcere di Vasto dove era rinchiuso, Sabatino Trotta, il primario 55enne, responsabile del Dipartimento di salute mentale della Asl di Pescara, arrestato nella giornata di ieri per corruzione nell’inchiesta su un appalto truccato.

A quanto si apprende dalle agenzia di stampa che riportano “fonti interne al carcere di Vasto” lo psichiatra si sarebbe impiccato con il laccio della sua tuta alla finestra della camera. Trotta era arrivato al carcere intorno alle ore 18 ed era un detenuto non sottoposto a sorveglianza a vista. Il medico ha lasciato un a lettera indirizzata ai familiari. Sull’episodio la Procura vastese, avvertita già nel corso della notte dell’accaduto, ha aperto un fascicolo per fare luce su quanto accaduto. 

Ho stima del ministro Cartabia e ritengo che vorrà accogliere la richiesta di venire in aula per ricostruire il gravissimo episodio – ha detto Gianfranco Rotondi, presidente della Fondazione Dc e vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, mentre il presidente Marco Marsilio, amico e collega di partito di Trotta, si è detto “scioccato da quanto è successo. Oggi lo sgomento è maggiore, soprattutto sul piano umano. Trotta gestiva una onlus dando il cuore. Era accreditato, rispettato e benvoluto e, ieri, ho sperato che riuscisse a provare la propria estraneità ai fatti contestati dalla magistratura. Invece l’epilogo è stato drammatico e sconvolgente“.