Colonnella: il Comune paga il vaccino hpv per le dodicenni

COLONNELLA – Marco Iustini, sindaco di Colonnella, ha aperto i lavori di "Prevenzione donna – il vaccino quadrivalente contro il papillomavirus", a Colonnella, annunciando che il Comune pagherà il 50% della spesa che ogni famiglia sosterrà per vaccinare la propria figlia contro il papillomavirus. Cioè il Comune interverrà per contribuire a salvare una potenziale malata di cancro al collo dell’utero (ne muoiono 3 al giorno e 9 al giorno si ammalano). In pratica l’obiettivo del convegno medico – sociale era già raggiunto, a quel punto, perchè la dichiarazione del sindaco dimostrava l’importanza della vaccinazione, la fiducia riposta in essa, la scelta fatta. Un po’ anche una simbolo guida per i genitori che stabiliranno cosa fare della sorte delle proprie figlie dopo avere ascoltato gli esperti. Tante le presenze illustri ieri al convegno organizzato dalla Commissione pari opportunita con il Comune di Colonnella in un convegno che da oggi in molti replicano ma che fino a ieri non aveva precedenti: spiccavano quelle di Paolo Dalla Palma, segretario nazionale del gruppo Screening del cervicocarcinoma e di Claudio Angeloni, coordinatore regionale dell stesso screening. Nel frattempo, già ve ne abbiamo dato un saggio con un articolo dedicato due giorni fa, a Lisbona ci sono stati i lavori di ginecologi e ostertici d’Europa e i maggiori scienziati mondiali hanno valutato ed illustrato il vaccino. E’ bene far parlare dati di vita e cifre di risparmio, a questo punto. Lo facciamo con una nuova serie di informazioni, in parte tratte dall’Ansa in un resoconto dai lavori di Lisbona. Una riduzione di spesa massima stimata per il Servizio sanitario nazionale di circa 130 milioni di euro l’anno derivata dalla riduzione sostanziale prevista dei casi di tumore al collo dell’utero, lesioni di vario tipo e condilomi genitali a seguito dell’utilizzo del vaccino quadrivalente contro il papilloma virus (Hpv). E’ questo, appunto, il risparmio per le casse dello Stato che si determinerebbe, a regime, con l’utilizzo del vaccino quadrivalente anti-Hpv secondo uno studio di farmacoeconomia presentato dall’economista Saverio Mennini, dell’università Tor Vergata di Roma, in occasione del Congresso europeo di ginecologia e ostetricia in corso a Lisbona, e proprio in coincidenza con l’avvio in Italia della campagna di vaccinazione gratuita anti-Hpv. Promossa dal ministero della salute, la campagna riguarderà 280 mila ragazze dodicenni. In particolare, ha sottolineato Mennini, la riduzione di spesa per il Ssn sarebbe di oltre 16 milioni di euro l’anno per effetto della sola prevenzione delle patologie correlate al virus Hpv, come condilomi e lesioni precancerose, contro le quali il vaccino quadrivalente è efficace. Per la campagna di vaccinazione avviata in Italia, due sono i vaccini disponibili somministrabili da parte delle Asl: il vaccino quadrivalente di Sanofi-Pasteur Msd (che protegge da quattro tipi di Hpv, ovvero i tipi 6, 11, 16 e 18) ed il vaccino bivalente di GlaxoSmithKline (efficace contro due tipi del virus, il 16 e il 18). In Abruzzo proprio in questi giorni è in corso la gara d’appalto per la scelta tra i due vaccini. Ma se i tipi di virus Hpv 16 e 18 sono responsabili del 70% dei tumori del collo dell’utero (tuttora la seconda causa di morta per cancro in Europa tra le giovani donne, con 3500 nuovi casi e mille decessi l’anno solo in Italia) i tipi 6 e 11 sono tuttavia causa di altre patologie (condilomi e lesioni precancerose) dal costo molto alto per il Servizio sanitario nazionale. Secondo lo studio, dunque, il vaccino quadrivalente presenta un "valore aggiunto per la capacità di prevenire un più vasto panel di patologie i cui costi di trattamento sono molto elevati". Si stima che, complessivamente, i costi a carico del Ssn per le patologie causate dal virus Hpv superino i 200 milioni di euro l’anno. Se si prende in esame la sola fascia di età delle dodicenni, ha rilevato Mennini "si stima che i casi di cancro al collo dell’utero causati dall’Hpv siano circa 2.262, i decessi 809 l’anno e i casi di condilomi circa 21 mila. Di questi, grazie alla vaccinazione quadrivalente, si potranno evitare 1.432 casi di tumore, 513 decessi e più di 15 mila casi di condilomi genitali. La riduzione di spesa determinata dal vaccino quadrivalente per la sola prevenzione delle patologie causate dai genotipi 6 e 11 del virus, appunto condilomi e lesioni, risulta dunque superiore ai 16 milioni di euro". A fronte quindi di una differenza di dieci euro tra i prezzi dei due vaccini disponibili, ha concluso l’esperto, "il più costoso quadrivalente compenserebbe l’incremento di spesa con l’abbattimento dei costi a seguito della prevenzione delle altre patologie correlate al virus Hpv".Il vaccino quadrivalente, ha inoltre commentato il direttore della clinica di ginecologia dell’università di Palermo, nonché uno degli sperimentatori per l’Italia del vaccino, Antonio Perino, "rappresenta un vero scudo a difesa della salute delle donne contro le principali patologie causate da questo virus; una difesa, è un altro elemento fondamentale, che mantiene la sua forza nel tempo e con una efficacia – ha concluso – fino al 100% nella prevenzione di varie lesioni cancerose dell’utero".