Ruzzo, un tassello per l'Udc che annuncia nuovi colpi di scena

TERAMO – Con l’ingresso dell’Udc all’interno del Ruzzo con la nomina di Ferdinando Martini, prende forza il radicamento del partito sul territorio. Ne è convinto il coordinatore provinciale Alfonso Di Sabatino Martina che dopo aver ottenuto un assessorato al Comune di Teramo e la nomina di vicesindaco, un assessorato in Provincia (Urbanistica), e un assessorato alle ultime amministrative di Roseto (Politiche Sociali e Pubblica Istruzione) si accinge ora ad avere anche un rappresentante in seno al Cda dell’ente strumentale. “Sono soddisfatto per due motivi – ha dichiarato Di Sabatino – sia perchè la nomina di Ferdinando Martini, medico di Sant’Omero, dimostra il consolidamento e la forza organizzativa dell’Udc sul territorio, sia perché diamo una risposta a chi nel partito ha creduto e ha ricevuto consensi. Martini – ha spiegato Di Sabatino – era il primo dei non eletti nel collegio di Mosciano alle ultime elezioni provinciali. Sono convinto che saprà svolgere il compito affidato nel migliore dei modi”. “Questo è l’Udc che mi piace rappresentare”, ha detto ancora Di Sabatino che ha però annunciato però che i colpi di scena non sono finiti. Alla soddisfazione dell’Udc fa da contraltare l’amarezza e le parole durissime con cui il Pd ha definito l’esito dell’assemblea dei sindaci. “Il centrodestra teramano- si legge in una nota della segreteria provinciale – sovvertendo una consolidata tradizione di gestione istituzionale della più importante azienda della provincia di Teramo, ossia quella di vedere rappresentate anche le posizioni di minoranza dei sindaci del consorzio, crea un grave precedente imponendo una scelta amministrativa prepotente e di parte, a detrimento degli interessi generali della cittadinanza. Scegliendo il centrodestra tutti i cinque consiglieri di amministrazione e i tre membri del collegio sindacale, di fatto si esclude ogni forma di garanzia e controllo sull’ente, fatto di estrema gravità in una situazione democratica”. L’indicazione unanime per la vicepresidenza, avanzata dalla Segreteria provinciale del Pd e condivisa dalla maggioranza dei sindaci del centrosinistra era ispirata su criteri di innovazione e indiscutibile competenza professionale. Il centrodestra ha strumentalmente fatto leva sulle posizioni differenti di una “minoranza della minoranza” di sindaci per espropriare quasi la metà dei comuni della provincia, della propria legittima rappresentanza”. Non risparmia parole di condanna, il segretario del Pd, Robert ,Verrocchio anche per “I suoi”- “Gravissimo – per Verrocchio – è comunque stato il comportamento di alcuni sindaci che ha favorito questo esito estremamente negativo, impedendo rinnovamento e rappresentanza; atteggiamento del quale dovranno rispondere dinanzi all’intero partito e all’elettorato del centrosinistra che pretende chiarezza, trasparenza e discontinuità”.