Pinacoteca, la mostra di Averardi fa il pieno e chiude in bellezza

TERAMO – Carta canta, viene da dire a proposito della mostra “Cesare Averardi fuori dall’ombra”, ospitata sino all’altro ieri nella Pinacoteca Civica di Teramo. La carta, in questo caso, è quella del libro degli ospiti, dove molti dei cinquemila visitatori hanno scritto commenti e impressioni che attestano il successo dell’iniziativa. La mostra è stata realizzata per riportare alla luce il nome del maestro abruzzese, ed è stata voluta, in primis, dal sindaco di Teramo Brucchi e da Fabrizio Magani, direttore della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo. L’entusiasmo per l’esito dell’operazione è racchiuso nelle parole dello stesso Brucchi: “L’obiettivo è stato di rendere omaggio a Cesare Averardi e al patrimonio culturale abruzzese meno conosciuto, a cavallo fra Ottocento e Novecento, con una forte sottolineatura del connubio tra collezionista e pubblico in una compenetrazione scambievole di idee e atteggiamenti, tra Amministrazione Comunale e Soprintendenza ai Beni Artistici d’Abruzzo. Abbiamo fortemente voluto questo appuntamento culturale, convinti che l’approccio al futuro passi solo attraverso la memoria recuperata”. A sancire il successo della mostra è stata anche una “ciliegina” fuori programma, la donazione alla città di Teramo di oltre centocinquanta opere dell’Averardi da parte del figlio Giustino. Forte di questi risultati, Brucchi ha deciso di rilanciare e ha illustrato due obiettivi per il futuro prossimo: il primo è il riallestimento della Pinacoteca con il patrimonio che vi è conservato; il secondo s’intitola invece “Antiche madonne d’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento”, una mostra di Madonne lignee (al momento a Rimini) che dovrebbe svolgersi in autunno in Pinacoteca.