La Cgil: "Il futuro dell'Abruzzo è nell'Italia di mezzo"

TERAMO – “L’Abruzzo? Per crescere deve imparare a fare squadra con altre Regioni”: E’ questa l’idea della Cgil regionale e nazionale, che ha organizzato proprio a Teramo, venerdì prossimo alle 9,30 nella sala San Carlo un convegno dal titolo “L’Europa, l’Italia, L’Italia di mezzo”. All’incontro parteciperà anche Walter Cerfeda, segretario della confederazione sindacale europea. Secondo il segretario regionale della Cgil Gianni Di Cesare l’Abruzzo deve puntare sulla cooperazione e su progetti condivisi con altre realtà del centro, con cui costituire una macroregione: Marche, Umbria, Lazio e Toscana. “Finora – spiega Di Cesare – si è trattato l’argomento in maniera molto superficiale, e senza perseguire realmente un progetto unitario. Credo che invece i tempi siano maturi per convocare un consiglio regionale aperto per trattare la questione sotto tutti i punti di vista”. Per il segretario della Cgil i punti da affrontare sono almeno quattro: il primo riguarda lo sviluppo economico e territoriale, le infrastrutture materiali ed immateriali, in particolare ferrovie ed università, le politiche del welfare, e il tema del lavoro. “Bisognerebbe – spiega Di Cesare – mettere insieme un sistema che punti a garantire la piena occupazione in senso moderno, che non penalizzi, ad esempio, il lavoro intellettuale. I dati attuali indicano che 27 laureati abruzzesi su 100 scelgono di andare a lavorare altrove perché qui da noi sono sottopagati”. Anche secondo il segretario regionale della Cgil Giampaolo Di Odoardo per l’Abruzzo è arrivato “il momento di compiere una scelta, perché ormai, anche se formalmente siamo usciti fuori dall’Obiettivo uno, dal punto di vista economico siamo tornati ad essere una Regione del sud: dal 1997 al 2010 abbiamo perso il 20% del Prodotto interno lordo”.