Restyling totale e via l'Oviesse, ecco l'altro Teatro di Brucchi

TERAMO – “Accantonata l’ipotesi del Nuovo Teatro, adesso è il momento di una riflessione seria che parte però da un progetto altrettanto valido e condiviso, quello della riqualificazione del vecchio teatro comunale”. Così l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio commenta la notizia della stroncatura del project financing e difende la validità di uno studio di cui è stato anima quand’era assessore della Giunta Chiodi insieme alla Fondazione Tercas. Il progetto, nato nel 2005 e firmato dagli architetti Paolo Lucchese e Stefano Mariotti, prevedeva il rifacimento della facciata (nella foto), l’ampliamento della torre scenica, circa 700 posti a sedere rimodulati e il recupero del ridotto che, nelle intenzioni della vecchia amministrazione, andava messo a disposizione dell’associazionismo culturale locale per spettacoli più piccoli. Il vecchio progetto, che prevedeva la ristrutturazione completa degli spazi interni e della facciata, prevedeva anche la disponibilità dei locali dell’Oviesse che tornerebbero così in possesso del Comune. “Il rifacimento del Comunale – ha dichiarato Di Dalmazio – fu pensato all’epoca come uno dei tasselli inseriti nel programma Cult insieme all’Arca, all’Ipogeo, al Castello Della Monica e alla Pinacoteca e sposava la voglia di riqualificare un plesso importante nel cuore della città. Sfumata l’idea del Nuovo Teatro per problemi oggettivi che nulla hanno a che vedere con l’amministrazione comunale, quella proposta ritengo sia ancora valida e sposi ancora oggi i due obiettivi della città, riqualificare piazza Garibaldi e avere un Teatro nuovo e adeguato alle esigenze delle proposte culturali di qualità”