La nuova farmacia comunale sarà a gestione pubblico-privata

TERAMO –  Dopo il via libera arrivato dalla Regione, la nuova farmacia comunale approda in Consiglio. Nella seduta di ieri pomeriggio è stata infatti approvata la decisione del Comune di esercitare il diritto di prelazione sulla nuova farmacia, in più è stata aggiunta anche la forma scelta per la gestione, misto pubblico-privata. Tutti si sono detti favorevoli alla realizzazione della farmacia e al diritto di prelazione del Comune, ma, sulla seconda decisione, ossia quella della scelta della gestione, il centrosinistra si è spaccato. Il Pd ha presentato un emendamento, che non è passato, in cui chiedeva in sostanza di escludere dal bando per il socio privato “soggetti e loro parenti che abbiano altre partecipazioni di qualsiasi genere aventi ad oggetto la gestione di farmacie private o pubbliche, o che siano titolari di altre farmacie”. Secondo il Pd, l’emendamento avrebbe consentito il raggiungimento di una concreta equità sociale e favorire i neo-laureati. Considerazione non condivisa dal centrodestra, che ha sottolineato da un lato l’esistenza di norme che già impediscono “l’accumulo” di più farmacie con lo stesso titolare, dall’altro il fatto che sia stata una consigliera di maggioranza, Angela Di Pietro, a proporre per prima di introdurre nel bando delle clausole che avessero potuto favorire i giovani. Il Pd ha però annunciato che riproporrà l’emendamento, specificando che per “parenti” si intendono, ovviamente, solo quelli di primo grado. Il Pd ha quindi deciso di astenersi dalla votazione, criticando il fatto che il Comune abbia deciso di agire con troppa fretta, scegliendo fin da ora la formula pubblico-privata.  Rifondazione comunista, che avrebbe voluto una gestione tutta pubblica, ha invece votato contro la delibera. Diversa la posizione dell’Idv che si è espresso favorevolmente, affermando, però di voler vigilare sulla corretta realizzazione del bando e di tutti i passaggi burocratici. L’Idv ha inoltre raccolto 1440 firme che saranno presentate al sindaco e al Prefetto per chiedere la realizzazione della farmacia a Colleatterrato anziché a Villa Pavone. Sul tema si registra una certa apertura da parte del sindaco Maurizio Brucchi, che ha detto di voler ascoltare i cittadini delle zone interessate prima di decidere. Il sindaco ha inoltre precisato che una gestione tutta pubblica non è pensabile, in quanto cozzerebbe con i limiti alle assunzioni dell’Ente imposte dalle recenti normative e ha precisato che, della questione bando e dei relativi incentivi ai giovani neolaureati in Farmacia, se ne discuterà al momento dell’approvazione dello Statuto. Intanto però si aprono nuovi scenari, perché c’è chi sostiene che l’amministrazione stia pensando di realizzare la nuova farmacia a Piano D’Accio, una zona che finora non è rientrata nel braccio di ferro tra Villa Pavone e Colleatterrato. Il sindaco al momento non ha escluso alcuna ipotesi. Per legge, in base alla popolazione residente, a Teramo potranno nascere tre farmacie, una di queste del Comune, e un’altra, che, per le dimensioni della struttura di grande distribuzione (superiore ai 10 mila metri quadri), usufruirebbe della deroga alla pianificazione regionale, all’interno del centro commerciale. Che il Comune alla fine scelga di cogliere questa opportunità?