TERAMO – Salvatore Parolisi dovrà attendere l’esito del processo a suo carico nel carcere di Castrogno a Teramo. E’ quanto ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Marina Tommolini, che ha respinto la richiesta di arresti domiciliari in casa dei genitori, avanzata dai legali del caporalmaggiore dell’Esercito accusato di aver ucciso con 35 coltellate la moglie Melania Rea, nell’aprile scorso. Il gip ha depositato questa mattina la sua decisione, dopo il parere negativo espresso dalla procura teramana, motivandola con la necessità della custodia cautelare in carcere per la gravità del reato commesso e per una sorta di opportunità rispetto al rapporto con la figlioletta, visto che viene accusato di averne ucciso la mamma. Proprio il ruolo della minorenne è stato di recente citato, in previsione di una sua probabile costituzione di parte civile nell’eventuale processo con il rito abbreviato contro il padre Parolisi. Lo stesso gip Tommolini si appresta, il prossimo 12 marzo, a valutare la possibilità di concedere a Parolisi la celebrazione del processo per usxoricidio pluriaggravato con il rito abbreviato condizionato a una super-perizia.
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