Mascitelli (Idv): «La casta del Senato non darà mai l'ok alle intercettazioni»

TERAMO – «La casta ha un ferreo sistema di autoprotezione, interpretando le norme sempre a proprio vantaggio e i voti del gruppo Idv a favore dell’uso delle intercettazioni non saranno sufficienti»: il segretario regionale dell’Italia dei valori, il senatore Alfonso Mascitelli, bolla così il futuro della richiesta all’uso delle intercettazioni telefoniche fatta dalla procura di Teramo nell’ambito della inchiesta sul troncone teramano di ‘Rifiutopoli’. «Sulla base dei precedenti storici – è il parere di Mascitelli – nell’aula del Senato riusciranno sicuramente a motivare che l’intercettazione di un parlamentare non era occasionale ed episodica, e come tale aveva l’obbligo dell’autorizzazione preventiva del Parlamento. A cosa servono le intercettazioni telefoniche quando, ad avvenuta autorizzazione del Parlamento , il parlamentare interessato sa di essere intercettato? E’ questo il controsenso di disposizioni ridicole e fuori dal tempo. In questa vicenda – aggiunge il senatore del partito di Di Pietro – resta però il problema politico di fondo e anche l’amara constatazione che questa volta lo spreco di denaro pubblico per un eco-affare legato alla costruzione di un inceneritore in Abruzzo, non è avvenuto non perché la Procura sia intervenuta prima del fatto, ma semplicemente perché il centro-destra abruzzese ha perso tempo nella competizione Piccone-Tancredi a chi dei due aveva più potere nel far costruire l’inceneritore nella provincia di propria influenza».