Sparatoria di Alba, caso chiuso. Il ferito (in stato di fermo) ha ucciso e poi ha fallito due altri omicidi

TERAMO – Ha sparato tre colpi, uccidendo un connazionale, ferendone di striscio un altro, mancandone un terzo, poi la pistola gli si è inceppata: Perparim Hysen, l’albanese 23enne ricoverato in coma nel reparto di rianimazione dell’ospedale Mazzini di Teramo per le gravi ferite da coltello al petto rimediate nellite spedizione punitiva di Alba Adriatica, da oggi è in stato di fermo di polizia giudiziaria per omicidio volontario premeditato e duplice tentativo di omicidio. Il caso della sparatoria di sabato scorso davanti al bar "MD" di Alba Adriatica è praticamente chiuso. Dal pomeriggio dinanzi alla porta della rianimazione dove l’albanese è ricoverato si sono dati il cambio nel piantonamento i carabinieri con gli agenti di polizia penitenziaria. Hysen è passato da indagato a detenuto in attesa di convalida. Il quadro che gli investigatori coordinati dal Pm Davide Rosati hanno saputo ricostruire è complesso ma ormai chiaro. Secondo una prima ma molto attendibile ricostruzione trapelata dagli ambienti giudiziari, Leven Ferra, l’albanese 30enne freddato da un colpo di calibro 7.65 alla faccia, avrebbe avuto con Hysen un violento alterco la sera precedente il delitto, venerdì. Alla base del litigio, problemi di contrapposizione all’interno di un racket della prostituzione, tra connazionali albanesi: nella violenta discussione senza esclusione di colpi, ad avere la peggio sarebbe stato il più giovane Hysen, picchiato pesantemente dal Ferra. Un pestaggio da vendicare, secondo un preciso codice d’onore, che i due gruppi di amici cui fanno parte i protagonisti del fatto di sangue hanno però cercato di scongiurare fino alla fine. Senza successo. Hysen all’indomani avrebbe organizzato un vero e proprio agguato, attirando l’antagonista a un appuntamento al bar "MD" con la scusa dai ricomporre il dissidio e trovare un accordo sulla spartizione territoriale della gestione della prostituzione lungo la Bonifica del Tronto. In viale della Vittoria si sarebbero ritrovati in una quindicina, tutti albanesi, divisi in due gruppi, quello della vittima però in inferiorità numerica. Non c’è stato tempo di parlare, perchè Hysen ha estratto la pistola e ha sparato tre colpi in rapida successione, colpendo Ferra e uccidendolo, sfiorando alla testa l’amico e venendo bloccato da un terzo che gli ha afferrato il braccio facendolo sparare in basso. A quel punto su di lui si è scatenata la reazione degli altri, che lo hanno accoltellato. Il fuggi fuggi generale ha lasciato soltanto la vittima a terra nel sangue.