In Abruzzo lo sciopero dura di più

TERAMO –  «Noi scioperiamo quattro ore in più». E’ questo il messaggio lanciato dalla FILCTEM CGIL regionale che ha proclamato 4 ore di sciopero in aggiunta alle 4 decise dalla CGIL a livello nazionale per il 14 novembre. Una decisione motivata  dalla particolare situazione difficoltà che vivono lavoratrici e lavoratori dei  diversi comparti presenti nella categoria a livello regionale:  in Abruzzo negli ultimi 4 anni infatti sono stati persi ben 9300 posti solo nel settore Tessile-abbigliamento-calzature, dove le varie forme di cassa integrazione hanno avuto una crescita esponenziale: nei primi 9 mesi del 2012 sono state utilizzate oltre 9 milioni ore.   Quasi tutti i grandi marchi (Miroglio, Zegna,La Perla, Zucchi, Pompea, ecc.) hanno infatti abbandonato il territorio o hanno ridotto drasticamente le produzioni, come la Golden Lady, che ha chiuso lo stabilimento di Gissi (300 addetti) e ridimensionato  di molto l’attività in quello di Basciano. Tra le tante vertenze emerge quella della Sixty di Chieti, emblematica e rappresentativa  delle tante, drammatiche vicende che stanno mettendo in ginocchio centinaia di famiglie. La FILCTEM chiede quindi al sistema imprenditoriale, Istituzionale e politico abruzzese «un nuovo  e diverso protagonismo nel quale saper riconoscere e far prevalere, sempre, l’interesse e  le ragioni del lavoro. Questa finalità deve rinnovare con urgenza l’agenda regionale». Le difficoltà, in ogni caso, non si registrano solo nel settore tessile-abbigliamento-calzature, ma riguardano, sottolinea il sindacato, anche i lavoratori dell’energia e dei servizi idrici, quelli delle aziende del vetro e della gomma in plastica, soprattutto quelle legate all’indotto dell’auto, come la Pilkinton di San Salvo. Nella chimica l’effetto della crisi si è stabilizzato, ma si resta molto lontani dai livelli produttivi ed occupazionali del 2008. «Proprio in questo comparto – aggiunge il sindacato – si registra  il ritardo più  grave, colpevole ed inaccettabile: il mancato avvio della bonifica della discarica di rifiuti  tossici di Bussi, la più grande d’Europa! Da tempo, c’è un progetto di riconversione  industriale ed un primo stanziamento di 50 milioni per l’avvio della bonifica ma non si è  stati capaci neanche di programmare l’avvio dei lavori». La Filctem Cgil chiede quindi di mettere in campo dei progetto di bilancio, risanamento, riconversione dell’industria abruzzese e che si proceda al più presto alla realizzazione dei progetti, come il polo dell’alta moda e l’accordo di programma Vibrata-Tronto.