Mobilità e cassa integrazione, "ottobre nero" per i lavoratori teramani

 TERAMO – Punte di non ritorno toccano gli ammortizzatori sociali in provincia di Teramo che in termini percentuali ha il triste primato in Italia. A lanciare l’allarme è a Cgil di Teramo che parla, nell’ultimo mese di un aumento di un milione di ore di ammortizzatori e del raggiungimento al 30 ottobre della cifra complessiva di 8.998.895 milioni di ore. Ma c’è di più per il sindacato che parla di cifre record anche per le ore di mobilità (5.065.455) che riguardano 12.500 lavoratori  definitivamente fuori dall’attività produttiva. “Numeri da brivido” per la Cgil che prevede per dicembre il superamento di 11milioni di ore. “Numeri che si traducono in drammi individuali, famiglie disastrate e in una assenza di futuro che fa male – si legge nella nota del sindacato-. Che Provincia è questa dove soffrono persino i bambini, gli anziani, i malati, quando si deve rinunciare, non all’effimero, ma all’essenziale? A fronte di tutto ciò, si perde, per citare un esempio, ancora tempo nel deliberare i 20 milioni per il protocollo d’intesa Vibrata-Tronto, unico in Italia ed in Europa, soldi solennemente promessi e garantiti, soldi che ci sono”. “Noi abbiamo scioperato il 14 novembre – ha dichiarato il segretario della cgil di Odoardo  – e lottiamo perché, se sappiamo che chi lotta può perdere, sappiamo anche che chi non lotta ha già perso. Non basta, com’è ovvio. Non basta che nonni, padri, figli e nipoti si battano insieme. Occorrono misure di contrasto che non si assumono nei cortei e nelle piazze. Le proposte nostre ci sono, certe e fattibili. A partire dalla Val Vibrata. Siamo disposti, come sempre, carte alla mano, a confrontarci dove, come e quando si vuole”.