Blocco a ponte Vezzola: «Se non pagano il ponte non si fa»

TERAMO – Quel «ci devono pagà o il ponte non si fa» suona sinistro sulle speranze dei teramani e dei residenti e commercianti della zona di Ponte Vezzola di vedere riaperta a breve la strada che porta verso viale Bovio e la città. Da stamattina venti operai della Coestra di Firenze, la ditta che ha in appalto dall’Anas i lavori di ricostruzione del ponte che collega Scapriano e Piano della Lenta a viale Bovio hanno bloccato il cantiere. Era in agitazione da venerdì e la latitanza o le poche certezze date dall’azienda li ha indotti a fermare i lavori fino a nuova data: che sgnifica che se non arrivano stipendi e cassa integrazione, il ponte puà aspettare. Gli operai di Teramo hanno le stesse difficoltà di altri colleghi che lavorano per la stessa ditta in altre zone d’Italia, come a La Spezia, e questi in particolare sono impegnati nei lavori di esecuzione di altre opere per conto dell’Anas, sempre sulla stessa statale 81 così come il ponte sul fosso Stregone (dove è bloccato il cantiere). La mobilitazione degli operai che questa mattina hanno affisso uno striscione e sono organizzati in un picchetto, ha fatto scendere in campo anche il sindaco Maurizio Brucchi che ha raggiunto il cantiere e ha parlato agli operai, garantendo il suo impegno per mediare, anche attraverso l’Anas, per una soluzione alla vicenda. Il primo cittadino è interessato al caso perchè sul ponte c’è grande aspettativa e un cronoprogramma intenso e dagli step ravvicinatissimi: avrebbe dovuto riaprire alla fine di maggio ma la data è slittata ancora di 15 giorni ma è in dubbio che la scadenza ulteriore possa essere rispettata-