La prof chiama i carabinieri… per entrare a scuola

TERAMO – Per entrare a scuola questa mattina è stata costretta a chiamare i carabinieri, perchè si dice stufa di dover chiedere che venga abilitato l’ascensore che le permetta, a lei che è disabile e si muove su una carrozzina elettrica, di raggiungere la sua stanza al primo piano dell’Istituto Comi di viale Bovio. Aurora D.D. ha denunciato la sua difficoltà ai militari, alla presenza di tanti testimoni che al mattino la sostengono e l’aiutano nell’attesa, spesso sotto la pioggia e al freddo, che le porte metalliche di quel montacarichi si aprano per lei. Lei è una psicologa insegnante elementare che dipende dal 3° circolo che è stata distaccata nei locali del Comi dal 1998 perchè dotato di accessibilità per lei che ha un handicap motorio.  Si alza di buonora e forse anche per problemi oragnzzativi legati al trasferimento in carrozzella elettrica in mezzo al traffico, arriva presto al lavoro, a volte molto presto. Ma per motivi organizzativi e di sicurezza, come ci ha spiegato Piero Natale, il preside del Pascal – da cui dipende la struttura del Comi –  l’utilizzo dell’ascensore viene abilitato in orario scolastico, dunque non prima delle 8:10. Capita, secondo quando sostiene la scuola, che la docente debba aspettare la messa in servizio, ma che non esiste nessun ostracismo o pregiudizio nei suoi confronti. Eppure c’è chi racconta che la docente ha atteso fino alla tarda mattinata pur di aver l’accesso all’ascensore, che tra l’altro viene chiuso dopo il suo ingresso per evitare che chiunque possa introdursi nella scuola senza essere visto o agli studenti di uscire senza permesso. «E’ vero – aggiunge Natale – che l’ascensore è stato fuori servizio per 4 o 5 giorni la scorsa settimana, fino a martedì, per un problema tecnico poi risolto: ma è anche vero che avevo invitato la signora a restare a casa perchè sdarebbe stato impossibile per lei salire al primo piano». La presenza delle divise e un’attenzione pubblica sulla vicenda almeno questa mattina ha permesso che Aurora D.D. potesse accedere alla sua stanza di lavoro: anche il preside Natale ha promesso il suo impegno per monitorare la situazione e assicurare alla docente il suo diritto al lavoro, anche se tecnicamente e per particolari giochi della biurocrazia scolastica, non è inserita nella pianta organica dell’Istituto Pascal-Comi ma è il Pascal-Comi ad esserne responsabile sotto gli aspetti legali.