Ruzzo, Sel: «La crisi non si risolve sulla pelle degli operai»

TERAMO – “Non è attraverso il licenziamento degli operai precari che il Ruzzo risolverà i suoi problemi economici”. Così la federazione di Sinistra Ecologia e Libertà della provincia di Teramo interviene si problemi dell’aazienda e chiede all’assemblea dei sindaci, convocata per il prossimo sabato 8 giugno di prendere posizione sul futuro dei 12 operai precari “ingiustamente licenziati dopo anni di lavoro”. Sel chiede ai primi cittadini di rendere eseguibili due delibere (febbraio e marzo 2013) votate a maggioranza dal Cda del Ruzzo, che prevedevano il rinnovo dei contratti per tutti i precari. “I 12 operai – spiega la nota di Sel – così come la decina di impiegati licenziati a vari scaglioni a partire dal luglio del 2011, hanno maturato i requisiti utili per diventare lavoratori a tempo indeterminato. Caricare l’ente di cause legali di lavoro, cause che vedrebbero sicuramente l’ente sconfitto, porterebbe non solo alla creazione di nuove voci di debito nel bilancio a causa dei risarcimenti ai lavoratori, ma anche notevoli danni nella gestione e manutenzione degli impianti idrici e fognari, che dovrebbero essere affidate a ditte private”. Sel punta infine il ditto contro l’assessore Paolo Gatti accusato di aver innescato una faida interna al Pdl sulla fovernance del Ruzzo. “Gatti non giochi sulla pelle dei lavoratori – dichiarano gli esponenti di Sel-. Piuttosto si impegni a spiegare ai cittadini come i suoi due presidenti abbiano potuto accumulare 20 milioni di debiti in appena 2 anni di gestione”. Oltre alla stabilizzazione Sel chiede al nuovo Cda di rivedere I criteri di gestione delle morosità: “Troppe famiglie iniziano a non potersi più permettere, a causa della crisi, i costi del servizio idrico e a poter pagare i debiti accumulati. Rifiutiamo qualsiasi tentativo futuro di aumento delle tariffe dell’acqua per risanare il debito. Piuttosto rintracceremo tutti coloro che hanno portato al collasso l’ente e denunceremo la situazione direttamente alla corte dei conti, perché la crisi non possono pagarla sempre i lavoratori e i cittadini”. Intanto il prossimo step è quello di una risoluzione, da presentare in tutti i consigli comunali in cui Sel è presente, a favore dei 12 lavoratori che spingano i sindaci a fare pressione sulla società per il rinnovo dei contratti.