Gettano benzina su se stessi, a un vigile e un carabiniere: evitata una strage

ALBA ADRIATICA – Soltanto il repentino gesto di un carabinieri ha evitato che quattro persone si trasformassero in torce umane per il folle gesto di due fratelli marocchini piombati nel comando municipale di Alba per recuperare la merce illegale sequestrata a uno di loro. I due hanno buttato benzina sui loro vestiti e su quelli di un carabiniere e di un vigile urbano, prima di impgnare un accendino ed essere bloccati da un colpo al braccio che ha evitato una strage. Tutto era cominciato sul lungomare di Alba, circa un’ora prima, nel tardo pomeriggio. I vigili nel corso di un controllo stradale, avevano contravvenzionato un furgone parcheggiato in area riservata alle sosta delle autovetture e non al carico e scarico merci. Stavano procedendo al sequestro anche di diversi sacchi di oggetti e capi di abbigliamento appoggiati al mezzo, quando si è presentato il proprietario, un ambulante marocchino: che per tutta risposta, all’annuncio dell’arrivo del carrattrezzi per la rimozione, è salito sul furgone e si è allontanato a tutta velocità, investendo di striscio, colpendolo a un braccio, una delle guardie municipali. Mentre si inventariava la merce per le procedure di sequestro all’interno del comando, l’ambulante si è ripresentato con il fratello, impugnando due bottiglie da un litro e mezzo piene di benzina e un piede di porco: hanno danneggiato suppellettili all’interno degli uffici, hanno affrontato e aggredito i vigili e buttato benzina sui loro vestiti e sulle divise di una guardia e di un carabiniere dell’equipaggio di una gazzella che nel frattempo erano intervenuti per dar manforte ai colleghi. Provvidenziale è stato il colpo sferrato al braccio di uno dei due extracomunitari che impugnava l’accendino con cui si apprestava a dar fuoco ai panni inzuppati di combustibile, per compiere un gesto eclatante quanto drammatico per le probabili conseguenze. I due marocchini, di 28 e 22 anni, residenti uno a Mosciano e l’altro a San Ferdinando di Puglia (Foggia), sono stati bloccati entrambi e messi nelle condizioini di non nuocere, prima di essere trasferiti in cella di sicurezza, in stato di arresto per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che danneggiamento aggravato.