Lavoro, nel 2013 le irregolarità toccano il 90%

TERAMO – Si attesta attorno al 90% l’irregolarità riscontrata nel corso del 2013 in materia di contratti e sicurezza del lavoro in provincia di Teramo. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati diffusi dalla Direzione territoriale del lavoro di Teramo, diretta dalla dottoressa Fabrizia Sgattoni. Sono state 1.414 le ispezioni mirate a rilevare e contrastare le irregolarità, che hanno consentito di scoprire l’impiego di 552 lavoratori in nero, e dai quali sono scaturiti 65 provvedimenti di sospensione delle attività, per aver superato il limite previsto dalla legge nell’impiego di lavoratori sconosciuti allo Stato. Gli appalti illeciti e la fornitura di manodopera illegale – riconosciuta invece alle sole agenzie per il lavoro autorizzate – sono stati riscontrati in 24 casi, in altri 8 gi ispettori e i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro hanno lavorato per la tutela dei minori impiegati irregolarmente: in totale in tutta la provincia sono stati riqualificati 209 rapporti di lavoro, scoperte l’illecita e inferiore registrazione degli orari di lavoro (309 casi), metà delle quali hanno interessato il settori dell’autotrasporto, in cui spesso i funzionari ispettivi operano anche su segnalazione della stessa Polizia stradale. E’ soprattutto nell’edilizia la più alta violazione delle norme di prevenzione (728 casi), sotto forma di omesse o non conformi misure di sicurezza nei cantieri, aspetti che determinano in molti casi il rischio di gravi cadute. Proprio sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro e l’emersione del lavoro nero, la Direzione territoriale del lavoro, assieme a tutte le forze operative coinvolte nei controlli di prevenzione, nel corso del 2013 ha messo a segno l’"Operazione Filorientale”, condotta nei laboratori di confezioni e di pelletterie gestiti da etnie cinesi, presenti soprattutto nella zona della Val Vibrata. Questa operazione – che è arrivata dopo le precedenti "Chinajeans I e II" del 2012 -, ha permesso il controllo di 30 laboratori tessili e di pelletterie, tutti risultati irregolari, di 296 lavoratori extracomunitari, di cui 75 sono risultati in nero, 16 clandestini ed un minore irregolarmente occupato, con un bilancio di 22 sequestri di immobili e macchinari.