Arrestato Di Matteo, ex direttore generale di BancaTercas. Perquisizioni in filiali e case. Ecco i nomi degli indagati: c'è anche Nisii

TERAMO –  L’ex direttore generale della Banca Tercas di Teramo, Antonio Di Matteo, è stato arrestato dagli uomini del nucleo valutario della guardia di finanza con le accuse di associazione per delinquere finalizzata all’ostacolo dell’esercizio delle funzioni di vigilanza, riciclaggio e bancarotta fraudolenta. L’ex presidente, l’avvocato Lino Nisii, figura tra i 19 indagati. Secondo l’accusa dei pm della Procura di Roma, avrebbero prosciugato i fondi della banca per favorire alcuni imprenditori e soci in affari. Tra essi c’è anche l’avvocato e imprenditore modenese Gianpiero Samorì, leader del Mir (Moderati in rivoluzione), formazione di centrodestra che alle ultime elezioni politiche era schierata con l’area politica di Silvio Berlusconi. L’inchiesta è svolta dai pubblici ministeri di Roma Cascini, Calabretta e Loi e l’attività investigativa è stata svolta per diversi mesi dai militari del Nucleo di polizia valutaria delle Fiamme Gialle.
I NOMI DEGLI INDAGATI. Gli indagati sono gli imprenditori Francescantonio Di Stefano, del settore televisivo, Raffaele Di Mario e Cosimo Di Rosa (Gruppo Dimafin), Giampiero Samorì (assicurazioni), Antonio Sarni (settore autogrill), Pancrazio Natali e Pierino Isoldi (immobiliaristi). Tutti questi, insieme con Cinzia Ciampani, convivente di Di Matteo, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all’ostacolo delle funzioni di vigilanza, all’appropriazione indebita, alla bancarotta fraudolenta ed al riciclaggio. Gli altri indagati, per reati meno gravi, sono l’immobiliarista Vittorio Casale (appropriazione indebita), Gabrio Caraffini (imprenditore, capo della Gepafim Holding), Lino Niisi (ex presidente della BancaTercas), Gilberto Sacrati (imprenditore ed ex presidente della Fortitudo Bologna), Lucio Giulio Capasso e Paola Ronzio (entrambi collaboratori del faccendiere romano Raffaele Di Mario), Saverio Signori (commercialista di Di Mario), Roberto Bertuzzo e Livio Filippi (presidente di Modena Capitale). Con la compiacenza del direttore generale Antonio Di Matteo, un gruppo si spregiudicati imprenditori si erano di fatto impadroniti della Banca Tercas sostenendo fittiziamente l’istituto di credito e ottenendo finanziamenti al di fuori dei protocolli di garanzia che non venivano restituiti.
PERQUISIZIONI IN 3 FILIALI E IN CASA DI DUE DIPENDENTI. Gli agenti del Nucleo Speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno fatto visita questa mattina alla sede della Bancatercas di corso San Giorgio e in tre filiali della stessa banca, a Montorio, Roseto e Avezzano, ma anche nella filiale di Porto San Giorgio della Banca Popolare di Spoleto. Ma le verifiche e i controlli sono stati estesi anche alle abitazioni di due dipendenti vicini all’ex dg. Le perquisizioni in totale sono state 16. Questo perché, secondo i militari della Finanza, Di Matteo, pur essendo un ex dirigente da tempo di Banca Tercas, poteva avere accesso ai terminali e compromettere così l’esito degli accertamenti investigativi.
IL GIP AUTORIZZA IL SEQUESTRO DI 199 MLN DI EURO. Il gip del tribunale di Roma, Wilma Passamonti, che ha disposto la misura cautelare del carcere per l’ex dg di Banca Tercas, Antonio Di Matteo, ha ordinato il sequestro preventivo per equivalente, fino a un limite massimo di 199 milioni di euro, di rapporti finanziari, partecipazioni societarie, beni immobili e mobili, frutto dei reati di associazione per delinquere transnazionale, riciclaggio, appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta aggravata.
CHI E’ DI MATTEO. Antonio Di Matteo, originario di Avezzano, un passato in Unipol e Banca Popolare dell’Adriatico, arrivò alla direzione generale della Banca Tercas il 1° gugno del 2005 e vi è restato fino al 30 settembre 2011. Nel corso del suo ‘regno’ nell’ufficio al primo piano della sede di corso San Giorgio, è passato anche attraverso l’incarico di amministratore delegato di Banca Caripe, dal 3 gennaio 2011 al 26 settembre dello stesso anno, ma anche alla presidenza della Commissione regionale Abi Abruzzo (nel febbraio 2007). Le dimissioni di Di Matteo erano state accolte dal Cda della Tercas il 20 settembre 2011.  L’ex direttore generale è indagato in almeno tre indagini condotte da tre procure, Roma, Milano e Perugia. Si tratta di indagini su attività relative alle gestioni o comunque a operazioni finanziarie che hanno coinvolto oltre che la Tercas anche la banca di San Marino e la Banca di Spoleto.