TERAMO – I giudici del tribunale di Teramo dicono no al ricorso presentato dal consigliere comunale Graziano Ciapanna contro il sequestro preventivo dei beni per un equivalente di oltre 600mila euro, nell’ambito dell’inchiesta sull’azienda CGE per l’aggiudicazione dell’appalto del servizio antincendio alla Asl di Teramo. Nell’indagine Ciapanna è indagato co altre quattro persone. «Una vicenda che è tutta un equivoco e che può esser chiarita dalle carte», aveva sostenuto con forza l’avvocato dell’imprenditore, Mauro Di Dalmazio, durante l’udienza di Riesame. Le sue tesi, però, così come l’ampia documentazione prodotta, non hanno convinto il collegio presieduto dal giudice Giovanni Cirillo, che ha confermato il sequestro dei soldi. Soldi che per la magistratura teramana sarebbero il frutto di una truffa messa a segno da Ciapanna (insieme agli altri indagati, dipendenti o ex dipendenti Asl) tramite la CGE che ha gestito l’appalto per il servizio antincendio nei quattro presidi ospedalieri teramani dal 2010 al 2012. La somma sequestrata ammonta a 657mila euro: in parte congelata sui conti correnti della società, il resto sui conti personali di Ciapanna e una piccola parte su quelli di un altro indagato. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Davide Rosati.
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