Infermieri, il tempo necessario per "vestirsi" va pagato

TERAMO – Deve essere retribuito il tempo impiegato dagli infermieri e dagli operatori sanitari per il cambio della divisa. E’ quanto annunciato dal sindacato di categoria su un pronunciamento del tribunale di Teramo che, dopo Pescara e Chieti, riconosce anche nel capoluogo il diritto al compenso per iI cosiddetto “tempo-divisa”. “Il 10 luglio scorso – si legge nel comunicato del sindacato – infatti, il tribunale di Teramo si e pronunciato sui primi 26 ricorsi presentati da altrettanti infermieri grazie al NurSind, riconoscendo loro il diritto a  vedersi retribuito il tempo impiegato, prima e dopo il turno, ad indossare e  dismettere la divisa, condannando altrettante volte la Asl di Teramo al pagamento degli arretrati. Il giudice nelle sentenze ha stabilito che il cambio divisa, in quanto deve necessariamente eseguirsi all’interno degli spazi aziendali, dopo la timbratura del  cartellino marcatempo, deve considerarsi  un’attività svolta sotto il potere direttivo e disciplinare dell’Azienda datrice di lavoro, pertanto, è un’effettiva prestazione di lavoro, strumentale a quella principale dell’assistenza ai pazienti in reparto, ed il tempo impiegato deve essere retribuito. Questa vittoria è il frutto di un lavoro che la Segreteria di Teramo porta avanti da qualche anno e che, nonostante le critiche, le difficoltà e lo scetticismo, finalmente inizia a portare i suoi frutti grazie alla determinazione ed alla perseveranza di un gruppo di persone che crede nel cambiamento, ma anche grazie al coraggio di quegli infermieri che hanno creduto nel NurSind e nel percorso di riconoscimento professionale e sociale che questo sta portando avanti. Ed è grazie alla perseveranza ed alla tenacia del NurSind che oggi la Asl di Teramo sta concretamente valutando la possibilita di riconoscere per il futuro il diritto al cosiddetto "tempo divisa" a tutti gli operatori, e di questo non possiamo che essere orgogliosi.