Aiuti di Stato, la Cigl: "Teramo Cenerentola d'Abruzzo nella ripartizione dei fondi"

TERAMO – Con una recente delibera la Giunta regionale ha individuato le aree svantaggiate dell’Abruzzo che nel periodo 2014-2020 potranno usufruire degli aiuti europei, nazionali e regionali per favorire lo sviluppo economico attraverso il sostegno alle imprese per la creazione di nuove attività o la diversificazione della produzione. Una “zonizzazione” decisamente squlibrata secondo la Cgil di Teramo dal momento che le aree indicate per ottenere i benefici riguardano solo 8 Comuni della Vibrata: Ancarano, Controguerra, Colonnella, Corropoli, Sant’Omero, Torano Nuovo, Sant’Egidio alla Vibrata e Nereto. Il segretario del sindacato, Alberto Di Dario, chiede dunque in vista dell’approvazione in Consiglio di riconsiderare la perimetrazione indicata dal momento che ritiene ingiusto escludere Teramo capoluogo, le piccole e medie aziende che gravitano nell’area di Mosciano, ma anche gli altri comuni della Val Vibrata caratterizzati dalla forte vocazione tessile. Gli aiuti di stato andranno così ripartiti in provinicia di Teramo su una manciata di Comuni per un totale di 34531 abitanti, mentre le altre province abruzzesi (tranne Pescara che gode di altri finanziamenti ad hoc) si sono viste riconosciuta una perimetrazione più generosa in termini di abitanti. Il segretario della Cgil chiede dunque una rivisitazione da parte della Giunta anche in considerazione della situazione socio –economica teramana considerata la più fragile d’Abruzzo. “A Teramo il reddito procapite è pari a 13748 euro contro i 15mila euro della media regionale. A questo – conclude il segretario –  si aggiunge che le famiglie in condizioni di povertà relativa a Teramo sono salite a 25mila, contro le 19mila del 2009”.