Atri, il Pd contro la chiusura del punto nascita

ATRI – Anche il Pd di Atri si schiera contro la chiusura del punto nascita nell’ospedale San Liberatore e contesta le dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, che ha confermato la riduzione da 12 a 8 punti nascita regionali per consentire l’uscita dal commissariamento della sanità abruzzese. “Ci opponiamo sia sotto il punto di vista formale che sostanziale – si legge in una nota del circolo cittadino – non possiamo accettare che si facciano annunci senza alcun preventivo confronto con le parti interessate e che si prosegua con la politica dei tagli senza indicare alcuna seria progettualità.”. Il servizio ad Atri è a rischio – insieme a quello di Sulmona, Penne e Ortona – perché non supererebbe la soglia delle 500 nascite annuali. Nei giorni scorsi, la conferenza dei capigruppo in Comune ha votato all’unanimità la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e urgente sulla questione. “Ci si è totalmente dimenticati – continuano i Democratici – delle battaglie e delle iniziative che hanno visto in prima fila il Partito Democratico e le forze del centrosinistra a tutela del presidio atriano. Iniziative a cui, a suo tempo, ha avuto modo di partecipare lo stesso assessore regionale. Ovviamente ci addolora ancora di più il fatto che tale modo di procedere venga dalla nostra stessa parte politica, ma di fronte a scelte così negative per la collettività non vi può essere alcun vincolo di schieramento”. Il circolo Pd della città ducale chiede dunque che venga avviata una fase di confronto con le parti interessate “per definire in maniera chiara e coerente il futuro del San Liberatore. Tutelare la salute dei cittadini è un principio sacrosanto che deve essere sempre salvaguardato. Ci rendiamo conto che alcuni sacrifici vanno affrontati, ma la preoccupazione principale deve restare, in ogni caso, quella di offrire alla cittadinanza assistenza sanitaria adeguata”.