TERAMO – “Una macelleria sociale annunciata”, così la consigliera ‘arancione’ Maria Cristina Marroni commenta i dati dell’ufficio studi della Cgia di Mestre sui rincari che il passaggio dalla vecchia Imu 2012 alla nuova Tasi comporterà per i cittadini teramani. L’aumento, 75 euro (+31%), e tra i più alti d’Italia e Teramo si piazza al settimo posto tra i 76 Comuni capoluogo di provincia con i rincari maggiori. “La nuova gestione Brucchi inizia in modo molto soddisfacente – fa ironia la Marroni – la cosa più riprovevole è che il sindaco e la sua maggioranza hanno deciso di far gravare gli aumenti sulle fasce più deboli, acuendo la forbice delle disuguaglianze sociali”. Nel mirino della consigliera comunale c’è in particolare la scelta di far pagare agli inquilini il 30% – ovvero il massimo previsto dalla legge di stabilità – dell’intera tassa sui servizi indivisibili. “Una scelta davvero oculata – chiude la Marroni – che evidenzia la sensibilità dell’assessore alle Finanze Eva Guardiani la quale, dopo aver procurato i maggiori danni ai cittadini, ha aggiunto la beffa al danno accusando ad esempio il Pd di ‘posizioni oltranziste’ solo perché ha denunciato la penalizzazione forte delle famiglie con figli a carico”. L’esponente della lista ‘Finalmente Pomante’ chiude assicurando che chiederà le dimissioni del sindaco Brucchi e della sua maggioranza nel caso in cui la Tasi, come prospetta lo studio della Cgia, dovesse esser effettivamente maggiore dell’Imu e se “i meno abbienti dovessero sborsare di più rispetto agli anni precedenti”.
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