TERAMO – Servizi a rischio al patronato Inca (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza) della Cgil a causa dei tagli al fondo nazionale per tutti i patronati previsti dalla legge di stabilità. La riduzione strutturale delle risorse dovrebbe essere del 30%, una misura che se confermata “pregiudicherà l’attività di assistenza e tutela che – si legge in una nota del presidente nazionale Inca, Morena Piccinini – questi istituti offrono in forma gratuita a milioni di cittadini e cittadine ogni anno”. Tra questi, anche soggetti deboli come pensionati, disoccupati e disabili. Solo in provincia di Teramo, nel 2013, il patronato della Cgil ha dato assistenza per la compilazione di più di 9mila 500 domande di disoccupazione, mille e 600 di mobilità, circa 1500 pratiche relative alla disabilità, mille e 200 domande di pensione e quasi 800 pratiche di maternità. Attività alla quale va aggiunta quella ordinaria rivolta a cittadini extracomunitari e informativa per lavoratori, pensionati e disoccupati. “Il taglio di 150 milioni di euro – continua la Piccinini – e la riduzione dell’aliquota di prelievo dei contributi previdenziali obbligatori, già a partire dall’anno in corso, significa mettere in ginocchio la rete degli sportelli dei Patronati che in questi anni di crisi ha rappresentato l’unico istituto di welfare al servizio soprattutto di coloro che non possono permettersi di pagare un consulente privato per ottenere le prestazioni previdenziali e assistenziali cui hanno diritto e che stanno soffrendo più di molte altre categorie le conseguenze di una crisi disastrosa”.
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