Fondazione Veronesi, altri ricercatori abruzzesi sostenuti con i fondi raccolti

TORTORETO – Oltre duecento persone hanno accolto l’invito della Delegazione di Teramo della Fondazione Veronesi al Pranzo annuale al Sayonara di Tortoreto (organizzato da Anna Maria Ressa Camerino) per sostenerne le attività con il finanziamento delle borse di ricerca per progetti di altissimo, a favore di giovani ricercatori, scelti attraverso la selezione di appositi bandi pubblici internazionali. Dal 2003, anno di nascita della Fondazione Veronesi, sono stati 913 i ricercatori finora sostenuti in tutta Italia per offrire soluzioni e speranze a milioni di persone. Il prossimo 23 aprile presso l’Aula Magna dell’Università Statale di Milano si terrà la cerimonia della consegna delle borse di ricerca assegnate quest’anno a 179 giovani scienziati, quasi tutti under 35 e per il 70% di genere femminile (130 su 179), impegnati nella lotta ai tumori, alle malattie cardiovascolari e neurodegenerative, oltre che nelle aree della prevenzione e della nutrigenomica per donare speranza e nuove prospettive di vita a chi soffre. La somma complessivamente investita quest’anno per sostenere i progetti di ricerca selezionati fra i 600 progetti presentati ammonta a oltre 5 milioni di euro. La Delegazione di Teramo sarà presente alla cerimonia per consegnare alla biologa teramana Daniela Di Giacomo, che lavora all’Università dell’Aquila, la borsa di ricerca dell’importo di 27mila euro che è stata finanziata con i fondi raccolti lo scorso anno. Potrà così proseguire gli studi, già sostenuti con le donazioni versate l’anno prima, sulla ereditarietà del tumore nelle donne abruzzesi, con l’intento di arrivare a utilizzare una piattaforma clinica per l’identificazione di donne con predisposizione al cancro al seno e all’ovaio. Daniela Di Giacomo è stata festeggiata nel corso della manifestazione, alla quale hanno partecipato esponenti delle istituzioni, della politica, dell’economia, delle professioni e del volontariato. Ma Daniela Di Giacomo non sarà l’unica ricercatrice abruzzese a portare avanti gli studi con i fondi raccolti a livello nazionale: ci sono anche Nicola Cosentino, teramano che lavora al Centro Cardiologico Monzino di Milano; la chietina Barbara Barbaro impegnata al Cnr di Roma e Candida Zucchegna, di Castel Di Sangro, che lavora a Napoli presso l’Università Federico II.