Tanta Teramo in piazza vicino a #iostoconidisabili

TERAMO – Disabili e cittadini scendono in piazza per chiedere una delibera più equa e giusta sull’assistenza domiciliare, chiedendo modifiche più radicali alla delibera con cui il Comune ha deciso la compartecipazione sulle spese. «Vogliamo che i tempi siano brevi e che gli esclusi siano inseriti nelle graduatorie – ha dichiarato Dario Verzulli, presidente dell’associazione per l’autismo Abruzzo Onlus, nella manifestazione di protesta “Teramo è solidale”, che si è tenuta questo pomeriggio in piazza Orsini -». «Vogliamo vedere il monte ore – ha aggiunto -: se nel giro di 15 giorni saranno riattivati i servizi noi non presenteremo ricorso». Sono stati molti i cittadini che hanno risposto positivamente all’iniziativa e hanno versato il loro contributo per sostenere le spese del ricorso al Tar dell’Aquila. Nel frattempo questa mattina in Comune è stata approvata una nuova delibera sull’assistenza domiciliare, ma sia i rappresentanti delle associazioni che i consiglieri dell’opposizione non sono soddisfatti, e continuano a chiedere la sospensione dell’ordinanza. «La nuova delibera è sicuramente un segno d’apertura da parte dell’amministrazione, ma non basta. I provvedimenti presi non tamponano la situazione d’emergenza che si è venuta a creare negli ultimi tempi – ha commentato il capogruppo consiliare del Pd di Teramo, Gianguido D’Alberto –. Quello che ci interessa maggiormente sono i tempi e il numero delle ore che il Comune metterà a disposizione. La delibera va sospesa, modificare una delibera errata può essere controproducente». La questione più spinosa è quella del monte ore. Infatti nonostante il Comune insista nel sostenere che il budget destinato all’assistenza domiciliare sia sempre lo stesso, in base ai dati di gennaio e febbraio scorsi appare evidente che dall’approvazione della delibera il numero delle ore d’assistenza è praticamente dimezzato; le associazioni dal canto loro chiedono chiarezza da parte dell’amministrazione. «Con la nuova delibera il tetto Isee per le esenzioni si è alzato da 5.000 a 7.500 euro, non ci basta – ha commentato il presidente di “Teramo a ruota libera” -. Avevamo chiesto che il tetto Isee fosse innalzato a 30.000 euro per la compartecipazione e a 10.000 per le esenzioni. Il messaggio che passa è che il Comune vuole fare cassa. Chiediamo, inoltre, che venga istituito un tavolo tecnico permanente, che abbia tra i componenti un nostro rappresentante». E tra la gente, oltre ai consiglieri di opposizione, a fare la fila per la donazione c’erano anche quelli di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, Micheli e Sbraccia e l’ex assessore regionale Giandonato Morra.