Piscina chiusa, D'Alberto cerca le responsabilità

TERAMO – Imbarazzante viene definita dal capogruppo consiliare del Pd, Gianguido D’Alberto, la vicenda della mancata riapertura della piscina comunale dell’Acquaviva, a quattro mesi dalla scadenza dell’ultima convenzione: «Il Comune dimostra di non avere la benché minima consapevolezza dei tempi e del percorso per lo svolgimento della gara per l’affidamento della gestione di una struttura comunale che serviva un numero significativo di cittadini teramani, privati di un impianto fondamentale per il territorio». «Come ammesso anche dall’Amministrazione nel corso dell’ultima seduta consiliare – spiega D’Alberto – a gestione chiusa, si registra un buco di circa 400mila euro con un contenzioso aperto. Di fronte a questa gestione scellerata come mai non si è proceduto ad effettuare, in capo ai concessionari, la volturazione dei contratti delle varie forniture obbligatoriamente prevista nelle convenzioni stipulate almeno dal 2007 ad oggi? Per non sono state effettuate le dovute verifiche e non sono state applicate eventuali sanzioni?». Sul fronte manutenzioni, poi, il capogruppo Pd è ancora più duro: «E’ incredibile come l’Amministrazione non voglia o non sappia dire quali interventi di straordinaria manutenzione siano stati effettuati nel corso degli anni. Il Comune aveva l’obbligo di contribuire alla manutenzione straordinaria forfettariamente con degli importi particolarmente rilevanti: fino al 2012 per una somma di 80mila euro e con l’ultima convenzione per 50mila. Il Comune ha versato questi fondi? Oppure c’è un rapporto tra questo importo di manutenzione straordinaria e le bollette relative alle utenze?». Chi si assume la reponsabilità, si chiede D’Alberto, e paga per questi errori? «Al momento purtroppo continua a pagare solo la collettività teramana che con la chiusura della piscina è costretta, suo malgrado, a subire l’ennesimo schiaffo derivante dall’incapacità e dalla superficialità dell’amministrazione Brucchi».