"Porta a porta": ripristinati i vecchi turni di raccolta. Ma ci sono altri fronti aperti

TERAMO – A partire da oggi, per gli operatori del ‘porta a porta’ sono state ripristinate le sei ore fisse che furono oggetto di scontro tra sindacati e Cda della Teramo Ambiente fino alla convocazione di due scioperi della raccolta differenziata. Tuttavia per i sindacati restano aperti altre questioni di cui discutere: in primis la programmazione delle ferie. L’azienda ha infatti introdotto di recente la programmazione semestrale delle ferie. Uno strumento che il presidente Pietro Bozzelli ha chiarito essere funzionale a migliorare l’organizzazione del lavoro ma anche a prevenire in anticipo, attraverso la migliore distribuzione del personale, situazioni di criticità nella raccolta nei periodi festivi. Il riferimento è stato al periodo natalizio delle scorso inverno quando le copiose nevicate e le diverse unità in ferie fecero registrare molti disguidi nella raccolta e costrinsero l’azienda a ricorrere all’uso di interinali. I sindacati vogliono però fissare insieme all’azienda i criteri per l’impostazione del piano ferie anche per evitare il ripetersi delle sanzioni disciplinari che l’azienda ha già applicato a 18 unità dopo il periodo estivo. Sul tavolo ci saranno anche i problemi legali alla distribuzione dei carichi di lavoro sui diversi circuiti e alla sicurezza dei mezzi. Un aspetto, qust’ultimo, su cui l’azienda sarà probabilemnte meno disposta a trattare dal momento che sia il Cda che il direttore generale dei servizi Pierangelo Stirpe hanno ribadito che l’azienda ha ottenuto tutte le certificazioni di qualità che garantiscono la sicurezza dei lavoratori e predisposto diversi corsi di formazione per preparare il personale in merito. Di questi aspetti si tornerà a parlare domani pomeriggio nel corso di un confronto tra sindacati e Cda della Team. Fabio Benintendi della Cisl e Amdeo Marcattili della Cgil precisano che i sindacati, da parte loro, abbasseranno l’ascia di guerra:«Andremo in azienda per ascoltare le loro proposte sperando che questa volta non ci sia la solita dichiarazione unilaterale di intenti, ma che il Cda sia aperto a soluzioni condivise”