Duplice omicidio, mortali le coltellate alla gola. La donna aggredita per prima sull'uscio

PESCARA – Sono morti a causa delle coltellate alla gola, Arkadiusz Miksza, polacco di 23 anni, e sua madre Krystyna (54 anni), uccisi domenica pomeriggio da Maksym Chernysh, l’ucraino 26enne reo confesso dell’omicidio, avvenuto in un’abitazione di via Tibullo, a Pescara. È quanto emerge dalle prime informazioni sull’esito dell’autopsia sui due corpi, eseguita dal medico legale Ildo Polidoro all’obitorio del capoluogo adriatico. Dall’esame autoptico, durato circa sette ore, è emerso che i colpi mortali sono stati per entrambi quelli inferti con il coltello, in particolare nella zona del collo e della gola. Tra trenta e quaranta, in tutto, le coltellate inferte a madre e figlio. Il ragazzo presenta anche lesioni da corpo contundente alla testa, cioè quelle provocate dalla mazza da baseball utilizzata nella violenta colluttazione e poi trovata nel borsone abbandonato in strada dall’omicida. Prelevati campioni per gli esami istologici e tossicologici. Il medico legale consegnerà la relazione finale entro 60 giorni. Intanto, oggi, nell’abitazione di via Tibullo in cui si è consumata la tragedia, si sono conclusi i rilievi dei Carabinieri del Ris. La donna, stando alle tracce trovate sulla scena del crimine, sarebbe stata aggredita per prima – l’omicida, in sede di interrogatorio, ha detto invece di essersi difeso – quando era ancora sulla porta di casa; la 54enne avrebbe anche cercato di resistere quando l’ucraino l’ha trascinata in casa dal pianerottolo, come dimostrano le impronte presenti sul montante della porta d’ingresso. I militari del Reparto Investigazioni Scientifiche hanno repertato diverse tracce che potrebbero essere utili ai successivi accertamenti, tra cui un pezzo del manico della mazza da baseball.