Anticoagulante nella bevanda per far fuori il marito: donna arrestata insieme al figlio

PESCARA – Una storia degna di un copione da fiction tv l’hanno definita i Carabinieri, con madre e figlio nelle vesti di avvelenatori e un terzo uomo ingaggiato come picchiatore. I due cercavano di uccidere il marito di lei somministrandogli, mescolato a bevande, massicce dosi di  anticoagulante che lo hanno fatto finire spesso in ospedale. In carcere per tentato omicidio aggravato e lesioni personali aggravate madre e figlio; ai domiciliari il terzo uomo che avrebbe malmenato la vittima con una mazza da baseball. Tutto parte da una breve attività di intercettazione telefonica iniziata dopo la denuncia di un’aggressione subita dalla donna il 28 giugno scorso. 

«Le indagini non sono state semplici e all’inizio anche i medici hanno avuto difficoltà a capire perché l’uomo stava così male – spiega il tenente Antonio Di Dalmazi, alla guida dei carabinieri del Nor della Compagnia di Pescara – Poi l’invio di un campione di sangue al Centro Antiveleni di Pavia e la svolta». E’ stata infatti scoperta la presenza nel sangue di tracce dell’anticoagulante. A casa dei due i Carabinieri hanno recuperato timbri falsi di medici e ricette false, scatole del farmaco e adrenalina. Prezioso il lavoro dei carabinieri del Nas di Pescara; in conferenza presente anche il vice comandante, luogotenente Placido Abbatantuoni.

Per procurare all’uomo lesioni che sapevano non si sarebbero rimarginate vista l’assunzione del potente farmaco, madre e figlio avevano organizzato anche un agguato, assoldando due soggetti che il 10 luglio scorso lo hanno aggredito. In carcere Daniela Lo Russo, 42 anni di Pescara e il figlio Michele Gruosso (22); ai domiciliari il colombiano Edwin Andrei Mosquera Zabala (30) che deve rispondere di aggressione insieme a un uomo, attualmente ricercato.

Si lavora anche sul movente. Le ordinanze di custodia sono state emesse dal Gip del Tribunale di Pescara Gianluca
Sarandrea su richiesta del pm Rosangela Di Stefano. «Siamo riusciti a venire a capo di una storia incredibile, scoprendo un piano che ha fatto rischiare la vita all’uomo ricoverato più volte in ospedale a Pescara – ha detto il
comandante provinciale colonnello Paolo Piccinelli -».