La Protezione Civile: “Stop alle catene di Sant'Antonio, non c'è bisogno di nulla»

TERAMO – All’indomani del sisma di Amatrice e dintorni, è un affollarsi di iniziative solidali di raccolta materiali di prima necessità, attraverso sms, messaggi di whatsapp, Facebook o Twitter, perfino con foglietti affissi ai muri, che a volte non sono vera e propria testimonianza di aiuto, quanto produttrice di caos e confusione, se non addirittura iniziative dolose. La generosità delle popolazioni, in particolare quelle abruzzesi, rischia cioè di esere vanificata da iniziative estemporanee, non organizzate attraverso i canali ufficiali, frutto spesso di ignoranza in materia. sorte di catene di Sant’Antonio, insomma, inutili come ha tenuto a sottolineare il capo Dipartimento emergenza della Protezione civile, la dottoressa Immacolata Postiglione, capo dipartimento emergenze Protezione civile, che è stata chiarissima: al momento non serve nulla e non occorrono neppure volontari. A chi pensa di «voler donare indumenti, derrate e altro – ha detto Postiglione – asppia che questo bisogno non c’è. Questo tipo di donazione sarebbe solo un ulteriore aspetto da gestire non essendoci questo tipo di necessità. Se nei prossimi giorni dovessimo registrare esigenze puntuali che possono essere soddisfatte grazie alla generosità dei cittadini lo comunicheremo». Piuttosto, gli interventi che i cittadini possono attuare, per dare segno tangibile della loro solidarietà, lo ha sottolineato il capo della Protezione, Fabrizio Curcio: «Chiedo di non inviare cibo né indumenti, non abbiamo carenze, il modo migliore di aiutare è l’sms solidale al 45500».

Numero solidale per le donazioni, 45500. Il numero solidale 45500 è stato istituito grazie al protocollo d’intesa esistente tra Dipartimento della Protezione Civile e operatori di telefonia fissa e mobile. Grazie agli operatori Tim, Vodafone, Tre, Fastweb, Coopvoce, Wind e Infostrada, è possibile donare 2 euro inviando un sms solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.

No volontari ‘fai da te’ sul posto. Sempre i vertici della Protezione civile nazionale, hanno ribadito, sulla presenza di volontari, a chi volesse dare un supporto in queste attività di ricerca e soccorso, che non erve e non è posibile: «Abbiamo unità operative sufficienti – ha detto Immacolata Postiglione -, abbiamo i vigili del fuoco, Corpi dello Stato, volontariato di Protezione Civile e le nostre organizzazioni». Quindi c’è personale «sufficiente in questa fase per dare risposte. Pensare ad una aggiunta di volontariato spontaneo, considerando le criticità con cui si opera, è sconsigliabile», ricordando che comunque l’accesso alle zone dei soccorsi e del sisma, è possibile solo attraverso accreditamente.