GIULIANOVA – Il caldaista Dante Di Silvestre, che il 14 giugno scorso uccise con una coltellata al cuore l’informatico Paolo Cialini nel coro di una lite stradale, chiede ai giudici gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Come riportato dal sito online di Radio G Giulianova, i legali dell’artigiano, Gennaro Lettieri e Nadia Baldini, hanno fatto ricorso al Tribunale della Riesame dell’Aquila contro la seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa subito dopo la sua scarcerazione, nel luglio scorso, a causa di un cavillo procedurale. Come riportato dalla testata giuliese, secondo i due legali, l’arresto “bis” andrebbe emesso in un ambito eccezionale e per di più motivato. «Mi devono spiegare – ha dichiarato l’avvocato Lettieri – perché gli arresti domiciliari non sono idonei. Di Silvestre ha 60 anni, per una vita ha fatto il caldaista, ma quale condotta può reiterare?». Il legale, ha anche lamentato l’impossibilità di poter svolgere indagini difensive, sui vestiti della vittima, su due batuffoli intrisi di una sostanza rossa rinvenuti sul luogo del delitto due giorni, sull’arma del delitto ma anche su altri reperti dell’indagine. Una decisione sulla concessione dei domiciliari e del braccialetto elettronico è attesa nei prossimi giorni.
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