Via Carducci bloccata, Savini evacuata in 24 minuti dopo la scossa di terremoto FOTO VIDEO

TERAMO  – Appena ventiquattro minuti per far uscire 600 ragazzi dalle aule, portarli a piazza Dante, aiutare gli studenti non deambulanti, trovare e soccorrerne uno sotto il parziale crollo di un solaio e mettere in sicurezza un incendio sul tetto provocato dalla rottura di un tubo del metano: l’esercitazione anti-terremoto che il comando dei vigili del fuoco di Teramo ha organizzato con la direzione scolastica della scuola meda Savini, in centro storico, ha superato a pieni voti il test. Certo, la realtà di solito è molto diversa, ma pompieri, insegnanti e gli stessi ragazzi, hanno cercato di mettercela tutta per immergersi nella prova come se fosse vera. Per molti dei passanti che affollavano via Carducci i quel momento in effetti lo è stata, e questo ha permesso anche di condire di imprevisti la simulazione. Il banco di prova era duplice: testare la risposta all’emergenza di pompieri, sanitari del 118, gestori della viabilità e della sicurezza esterna al perimetro come vigili urbani e polizia, ma anche far prendere confidenza a insegnanti e studenti con un allarme improvviso e il rapporto con il panico da gestire. La Savini non è stata scelta a caso. Racchiude in sè una serie di elementi che ne rendono complessa l’evacuazione. E’ al crocevia di strade strette, ha quattro piani di altezza, tutto attorno sosta diffusa, ma con l’unico aspetto  favore di una piazza Dante utile per la raccolta delle persone. Gli stessi mezzi di soccorso, in particolare l’autoscala e le autobotti, sono di dimensioni poco compatibili con la larghexzza minima delle vie. Pur tuttavia, si è riusciti a simulare l’incendio sul tetto dopo la scossa di terremoto, con l’uscita ordinata degli studenti fuori dell’edificio, coordinata dal docente responsabile della sicurezza, il professor Claudio Mazzaufo, e che ha visto impegnati tutti i docenti e gli assistenti scolastici. Portati in salvo i ragazzi, i tecnici del soccorso hanno operato grazie anche all’intervento del cane Molly, che ha scovato in un’aula uno studente sotto le macerie, sistemato sulla barella spinale ed evacuato dalle finestre dell’aula dai pompieri del Saf. Tutto sotto la direzione del comandante Romeo Panzone e dei funzionari che lo hanno affiancato, Cavallari e Di Stefano. assieme a vigili urbani, polizia di Stato e 118, con la supervisione del dirigente della Prefettura. Da oggi alla Savini sanno come comportarsi in caso di emergenza: l’auspicio è che, in attesa delle bendette verifiche di protezione civile sui plessi scolastici.