TERAMO – Suggestivo e raffinato, organizzato come di consueto curando i minimi dettagli e impreziosito quest’anno da una location irripetibile come il Teatro romano e il percorso molto vicino alle ambientazioni della Natività che si è nodato lungo via San Berardo, tra Seminario e Cattedrale. Il presepe vivente di Miano, costretto, nell’anno dell’edizione numero 8, ad emigrare in città dal sisma, ha riscosso successo tra i teramani. Organizzato dalla comunità parrocchiale della frazione teramana, la rappresentazione della nascita di Cristo ha trovato la condivisione del consueto affezionato pubblico ma ha fatto anche il pieno di teramani che hanno seguito, con curiosità e interesse, le varie scene riprodotte con cura e fedele dettaglio storico. Un centinaio di figuranti ha rivestito ruoli della tradizione biblica, ricostruendo in questo spicchio di Teramo un fedele angolo di Betlemme, dalle botteghe artigiane, alla vita quotidiana, con pecore e pastori fino alla capanna della Natività dove i Re Magi, e tra essi un disinvolto e a suo agio sindaco Brucchi, hanno fatto compagnia a Giuseppe, Maria e al neonato Gesù.
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