Eliporto, mensa, soccorsi e deposito smistamento: le 'medaglie' della Cives FOTO VIDEO

TERAMO – Hanno raccolto perfino gli appelli via Facebook, facendosi carico di soccorsi e consegna cibo e medicinali dopo quasi un’ora di cammino nella neve, nel buio della notte, tra tracce di cinghiali e ululati dei lupi, fino all’abitazipone di una famiglia isolata e senza luce dove c’erano tre bambini in lacrime: è soltanto un esemio del coraggio e dell’abnegazione di persone normali, giovani soprattutto, che hanno dato tutto in quindici giorni di emergenza maltempo. Sono i volontari della Cives, il gruppo di Protezione civile di Teramo, alla cui esperienza e conoscenza dei luoghi si deve la soluzione di una serie di problemi, anche logistici, che la scarsa organizzazione della gestione dei soccorsi ha amplificato durante l’eccezionale nevicata. E’ stato grazie al gruppo guidato dal presidente Mauro D’Ubaldo ad esempio, che l’area dell’ex Villeroy è stata utilizzata come eliporto per i velivoli delle forze del’ordine. La sede della Cives alla Gammarana si è trasformata in base operativa per il coordinamento dei voli, ricovero caldo per un caffè per le decine e decine di soccorritori e forze dell’ordine, mensa interforze e deposito di materiali (viveri, pannolini, medicinali e altro), in un via vai di  carico e scarico ininterrotto sull’arco delle 24 ore. Tutto questo mentre sulla zona degli atterraggi uno spazzaneve Cives ha garantito la continua pulizia delle piazzole. Un plauso particolare e grande fiducia ai volontari Cives è stato tributato anche dal sistema organizzativo che fa fronte all’emergenza zootecnica e delle aziende agricole; i capannoni ex Villeroy sono diventati nell’ultima settimana area di stoccaggio delle granaglie, dei mangimi, delle rotoballe di fieno e dei prodotti di rifornimento per gli allevamenti del Teramano, che giungono da tutta Italia e dall’Europa. La sintesi è affidata alla battuta del presidente D’Ubaldo: «Questi meravigliosi ragazzi adesso sono diventati tutti periti agrari… Conoscono a menadito tutto ciò che riguarda l’agricoltura e i foraggi…». In 30, tra uomini e donne hanno donato il cuore e percorso qualcosa come 8mila chilometri con 4 fuoristrada. Con un pensiero particolare a chi, nel pieno della prima ondata di maltempo e forse anche a causa di quanto si è speso dell’impegno per fronteggiarlo, non c’è più: il vicepresidente Aldo Cardelli.