Brucchi non esclude nuove proteste: «Comuni vicini al dissesto». Tancredi: «Decreto buono e migliorabile» INTERVISTE

TERAMO – «L’Anci si deve dare da fare, non è possibile che abbia alzato un dito sul decreto e non faccia niente in favore dei comuni: non è stato accolto nemmeno un emendamento proposto dall’Anci e non ha detto niente. Io pretendo che l’Anci sia al mio fianco e non al fianco del Governo». Il sindaco Maurizio Brucchi ribadisce che il passaggio alla Camera ha migliorato il decreto sisma ma sono pochi ancora i sostegni per i Comuni e non esclude che ci possano essere altre iniziative di protesta: «Non sono state accolte deroghe al patto di stabilità, non c’è come avevamo chiesto un fondo di riequilibrio, così rischiamo di andare verso  il dissesto finnziario, non ci sono soluzioni alle tematiche relative ad esempio ai minori introiti nelle casse del comune, come ad esempio Imu, Tari e Tasi: l’esempio di Teramo? Ci sono mille ordinanze di sgombero e questo significa che mancheranno gli incassi di Imu e Tari di mille famiglie, mentre invece il Comune erogherà lo stesso i servizi».
Dal suo canto, l’onorevole Paolo Tancredi ribadisce che il provvedimento del Governo è il migliore degli ultimi anni, sottolineando le differenze con L’Aquila e il ristoro al 100 per cento per prima e seconda casa, dentro e fuori del cratere attuale, aprendo però la porta a possibili modifiche in corso d’opera. «Sulle spese di emergenza ci sono le risorse con 300 milioni anche se c’è una problamtica sulla rendicontazione delle spese» con una interpretazione diversa tra comuni e ministero delle finanze. «Vorrei ricordare però che non ci sono soltanto i comuni colpiti dal terremoto, vorrei ricordare che ci sono le auronome sistemazioni per migliaia e migliaia di persone, i rimborsi dei danni indiretti e tanto altro. Ma è un lavoro in corso e basti pensare che il terremoto dell’Aquila c’è stato nel 2009 e noi stiamo ancora legiferando».

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