Morte del piccolo Marco: tutto l'equipaggio dell'ambulanza sarà sentito dal giudice

TERAMO – Sarà ascoltato tutto l’equipaggio della prima ambulanza che sopraggiunse per soccorrere Marco Calabretta, 9 anni di Pineto, morto sul campo di calcio il 25 settembre 2015 per una fibrillazione ventricolare, provocata secondo l’autopsia da una malformazione congenita. Lo ha deciso questa mattina il gup Domenico Canosa, nel corso del processo con rito abbreviato nei confronti del medico del 118 accusato di omicidio colposo per non aver utilizzato il defibrillatore. E proprio su questo aspetto che verterà l’audizione, che è stata fissata al 14 dicembre: la decisione deriva dal fatto che nella scorsa udienza un infermiere che si trovava sulla prima ambulanza (il medico arrivò infatti a bordo di un secondo mezzo) e citato come teste proprio dall’imputato aveva dichiarato
come il defibrillatore, un semiautomatico presente sull’ambulanza, fosse stato usato nell’immediatezza dei fatti. Nello specifico l’infermiere aveva dichiarato come, una volta applicate le piastre, fosse stata proprio la macchina a non defibrillare, non rilevando all’atto del monitoraggio le condizioni per farlo. Un aspetto importante, visto che l’accusa nei confronti del medico del 118, arrivato con la seconda ambulanza, è proprio quella di non aver utilizzato il defibrillatore che pure era presente sul mezzo.
Il medico era finito a processo su imputazione coatta firmata dal gip Giovanni De Rensis dopo che la famiglia del bimbo si era opposta all’archiviazione chiesta dalla Procura.