Finisce in cella per le botte alla madre il marittimo salvato dopo essere rimasto in acqua per 40 ore

MARTINSICURO – Dagli onori della cronaca, destinatario della solidarietà e dell’abbraccio di chi aveva sofferto la sua disavventura in mare, disperso per 30 ore dopo il rovesciamento della sua barca, alle manette per maltrattamenti all’anziana madre. Il protagonista è sempre Giovanni Amodio, 35enne marittimo di Martinsicuro, che ha lottato a lungo in Adriatico, lo scorso 14 ottobre, per sopravvivere, prima di essere salvato da un poliziotto delle volanti di Pescara che andava in barca. Stavolta sono stati icarabinieri del comando stazione di Martinsicuro a bussare alla sua abitazione, ma per arrestarlo: è stato bloccato mentre cercava di allontanarsi dopo l’ennesimo litigio con la madre alla quale chiedeva sempre più spesso denaro e al cui diniego lui reagiva alzando le mani. Quando i carabinieri hanno perquisito la casa, hanno trovato anche un coltello a serramanico, che è stato sequestrato. Nella denuncia sporta, la madre racconta ai carabinieri di essere vittima da tempo di vera e propria persecuzione, molestie e reiterate minacce, anche di morte. Nei suoi confronti sono scattate le accuse di maltratamenti in famiglia, atti persecutori e porto abusivo di coltello: è stato rinchiuso nel carcere di Castrogno a disposizione del magistrato.