Imprenditore edile costretto ad assumere dipendenti 'fantasma' per pagare i prestiti a usura: 5 arresti, una casa sequestrata

TERAMO – Cinque persone arrestate e un’abitazione posta sotto sequestro, tra Castelnuovo Vomano e Giulianova. Sono per il momento il bilancio di una operazione di polizia giudiziaria in corso da parte dei carabinieri del comando provinciale di Teramo, in cui sono impegnati circa una quarantina di militari, che stanno eseguendo ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Teramo nei confronti di persone di etnia rom, su richiesta della locale Procura. Le contestazioni sono di usura, estorsione, truffa aggravata e di intestazione fittizia di un immobile. La vittima è un imprenditore edile, costretto a rifondere prestiti verso gli indagati a tassi di interesse da usura attraverso continue minacce, anche nei confronti dei suoi parenti. Ma l’aspetto più grave, che caratterizza ormai le nuove fattispecie di delitti a usura, è l’averlo costretto ad assumere nelle aziende di famiglia, in maniera fittizia, tutti gli indagati. Ovviamente questi dipendenti, tutti zingari, non si recavano al lavoro ma percepivano alla fine del mese il proprio stipendio che altro non era che il rateo del debito da restituire: in questo modo si cercava di ‘coprire’ in maniera legale l’attività delittuoso e le somme estorte. In questo modo però, considerato che le buste paga erano reali, sono scattate anche le truffe nei confronti dell’Inps, per un ammontare di decine di migliaia di Euro. I dettagli dell’operazione saranno forniti in mattinata.
(articolo in aggiornamento)