L’AQUILA – Nasce con qualche muso storto la nuova giunta regionale abruzzese. L’accordo sui quattro assessorati alla Lega – con in più la vice presidenza della giunta -, una delega ciascuna a Fratell d’italia e a Forza Italia, con quest’ultima a coprire anche i posti di presidente del Consiglio regionale e di Sottosegretario alla Presidenza, intanto non è piaciuto a Gianluca Zelli, coordinatore di Azione Politica, che ha lasciato la riunione anzitempo, in contrasto con la decisione di non assegnare l’assessorato tecnico (sui 6 totali) al suo movimento piuttosto che anche alla Lega. Ma è proprio l’assessorato esterno il pomo della discordia anche in casa Salvini. Ai nomi papabili di due teramani assessori come Emiliano Di Matteo e Pietro Quaresimale, nella rosa da cui Marsilio dovrà scegliere i 4 cui assegnare altrettante deleghe, spunta anche il nome del coordinatore provinciale Piero Fioretti. Impossibile pensare che il numero degli assessori teramani (e leghisti), cioè metà dell’esecutivo di Marsilio, tornino ad essere numericamente quasi quanti quelli che furono di Gianni Chiodi. Anche in presenza di exploit elettorali come i voti ottenuti da di Matteo e Quaresimale (questi è risultato addirittura il più votato del centrodestra). Ecco allora che potrebbe preannunciarsi una clamorosa frattura interna alla Lega qualora, come anticipano i rumors del deitro le quinte della maggioranza regionale, Fioretti fosse preferito a Quaresimale nell’assegnazione del secondo seggio teramano nella giunta di Marsilio. Una scelta che aprirebbe uno squarcio all’interno della tenuta leghista che in queste elezioni ha ottenuto oltre il 27,5% dei consensi in tutta la regione.
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