I gatti troveranno casa nel boschetto sul lungofiume, trovata intesa tra animalisti e assessore

TERAMO – Andranno in ‘vacanza’ in una residenza primaverile sempre sul lungofiume, i gatti della colonia felina ospitata nel cortile dell’ex manicomio tra via delle Recluse e Porta Melatina. Le tensioni registrate sia da parte dei volontari dell’Associazione Amici degli animali che di alcuni residenti di via dell’Officina, nella zona dove era stata individuata l’area che avrebbe dovuto ospitarli, hanno fatto propendere per la rinuncia al luogo: il recinto in ferro e due casette per accogliere i felini è stato rimosso e già nella mattinata di ieri è ripartita la caccia dell’assessore Valdo Di Bonaventura a un sito idoneo che però conciliasse le esigenze di assistenza agli animali che quelle di chi vive attorno. La scelta è caduta su una zona più a nord di quella individuata sul lungofiume, quasi al confine con il ponte San Gabriele, all’altezza della grossa palazzina della Asl. La superficie dove sarà traslocata la colonia felina è inserita in un boschetto di piante che garantiscono riparo: ciononostante per migliorare il sito, gli operai del comune hanno cominciato a posizionare la recinzione e una rete, mentre poi sarà sistemata la copertura con rete ombreggiante. Insomma, adesso la situazione è sicuramente migliore e non dovrebbero esserci ripercussioni nemmeno per eventuali vicinanze con zone antropizzate da cui potrebbero derivare altre proteste. Anche l’Associazione Amici degli animali avrebbe dato il suo placet all’area e nelle prossime ore dovrebbe partire l’operazione di cattura dei gatti per il trasferimento. I tempi però sono stretti: il cantiere deve cominciare ad essere operativo per quanto riguarda i sondaggi nel terreno e i carotaggi attendono di essere avviati al più presto. Come noto, i tempi per la restituzione del progetto esecutivo corrono e non sfugge a nessuno a necessità di avere campo libero per i test. Ma c’è un inghippo: le operazioni di cattura dei felini, che dovrebbero essere una ventina ma potrebbero essere di più secondo le stime dell’Associazione animalista, potrebbero richiedere tempi lunghi per motivi tecnici (limitato numero di gabbie di cattura) che per motivi etologici (i gatti si comportano in maniera molto diffidente e potrebbero ‘studiare’ contromosse per non farsi catturare). Insomma, potrebbe avviarsi verso una soluzione un problema che sembrerà banale, ma intralcia un cantiere da 35 milioni di euro. Con tutta la buona volontà dei diretti interessati, dall’assessore Di Bonaventura al vigile ecologico Vincenzo Calvarese, ai volontari animalisti, tutti protesi per evitare lo stress o il maltrattamento dei felini, l’università preme per avere a disposizione l’area. Ma ancora, non sono mancati feroci critiche da parte di molti cittadini sulla gestione della problematica, certo non a difesa dei gatti. Sono stati molti altri che hanno manifestato plauso per la decisione di spostarli, come molti residenti della zona attorno a via delle Recluse, che denunciano frequenti ritrovamenti di feci e residui organici maleodoranti, così come addirittura carcasse di piccoli gatti morti.