TERAMO – Sta diventando una spy story, la questione dei gatti dell’ex manicomio da catturare e traslocare. Con pedinamenti, filmati, tentativi di speronamento e persino la ‘ricomparsa’ di gatti. All’ombra di via delle Recluse e di via del Baluardo si sta consumando una sottile guerra fredda tra associazioni animaliste che rischia di distogliere enti quali il Comune, l’Università e la Asl, competenti a diverso titolo in questa vicenda. L’ultima è di ieri, Pasquetta. La presidente della sezione teramana dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, Brenda Marsili (che è anche guardia zoofila), ha presentato una denuncia-querela ai carabinieri della stazione di Teramo. E’ lei il pubblico ufficiale individuato dal Comune, con l’avallo del servizio veterinario della Asl, per la cattura e il trasferimento dei gatti delle due colonie feline che ‘interferiscono’ con i lavori dell’ex manicomio. Si sente minacciata, sostiene che ogni volta che si reca sul posto viene pedinata e filmata e, ieri mattina, addirittura bersaglio di un tentativo di speronamento mentre si trovava in auto in piazzale San Francesco, da parte di un’altra autovettura. Episodi inquietanti, se avvalorati, che testimoniano un clima di estrema tensione creatosi all’indomani della decisione del comune di Teramo di agire in maniera più incisiva per liberare il cantiere e allo stesso tempo, garantire l’incolumità ai gatti che abitano quelle aree interessate dai lavori. Dal 28 marzo, quando l’Enpa ha preso in gestione le due colonie feline di Porta Melatina, al posto dell’associazione ‘Amici degli animali’, è stato un susseguirsi di scambio di accuse reciproche, tra i diversi referenti animalisti. Al punto che sulla questione, che ha coinvolto personalmente anche l’assessore all’ambiente Valdo Di Bonaventura e il vigile ecologico Vincenzo Calvarese, bersagli di post dal contenuto forte sui social, la magistratura teramana ha aperto una indagine, affidata ai Carabinieri Forestale. Intanto la cattura dei gatti procede, tra mille difficoltà. La stessa Marsili ha denunciato continui atti di ostruzionismo da parte di ignoti, come il posizionamento, più volte al giorno, di piatti con cibo e acqua, che intralciano e rischiano di rendere inefficace la cattura. Ma non solo. Nel corso di un recente sopralluogo, alla presenza del responsabile dell’ufficio veterinario della Asl di Teramo, Lino Antonini, sarebbe stato accertata la ‘ricomparsa’ di gatti, che non apparterrebbero a quelle colonie feline: la conferma di questo particolare passerebbe attraverso la verifica della sterilizzazione di gatti, evidenziata di solito da una piccola incisione su un orecchio del felino. Dettaglio assente in quelli visti aggirarsi di recente nella zona.
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