Acqua Gran Sasso, la Provincia vota documento: "Un 'eco ristoro' per i teramani e lo Stato paghi subito la messa in sicurezza"

TERAMO – Commissariamento straordinario del sistema acqua a patto che non si ripeta la dannosa esperienza del 2003, nessuna deroga alle norme che tutelano la salute, ma prevedere anche un ‘eco-ristoro’ al territorio teramano per aver dovuto rinunciare a 100 litri di acqua al secondo, conseguenza del sequestro penale causato da attività di competenza e responsabilità dello Stato. Si sviluppa in dieci punti il documento sul sistema acqua che la Provincia di Teramo ha approvato all’unanimità e che domattina sarà sottoposto all’assemblea dei sindaci a cui dovrebbero partecipare anche parlamentari, Regione e portatori di interesse.
Quanto sembrava complicato da sintetizzare martedì scorso, l’ordine del giorno presentato dalla Casa dei Comuni è stato limato e arricchito da aspetti tecnico-scientifici dal presidente Diego Di Bonaventura, che l’ha anche formato in chiave ambientalista, senza evitare, come ha anche sottolineato in Consiglio ieri, di ‘far trovare pane per i loro denti’ a chi non vuole tutelare la salute dei teramani.
Anche la Provincia chiede adesso che il Governo stanzi subito la somma necessaria per la messa in sicurezza dell’asse viario del Traforo rispetto alla falda acquifera ma soprattutto che i Laboratori rimuovano tutte le sostanze pericolose stoccate all’interno del Gran Sasso. Attività, questa che faccia da preluidio alla perimetrazione delle aree di salvaguardia attesa dal 2006: c’è una direttiva Seveso da rispettare e il Gran Sasso, a maggior ragione per tutto quanto esposto, non può rientrare in deroghe normative, anzi. Sono gli esperimenti nel Gran Sasso, a partire dall’imminente ‘Luna MV’ a preoccupare tutti: essi, recita il punto 4 dell’ordine del giorno, non devono costituire aggravio dei rischi già esistenti per l’acqua. Tutto ciò che ruota attorno al sistema acqua va reso trasparente e condiviso: ecco dunque la richiesta di un referente di Governo che coordini un tavolo di lavoro permanente a cui partecipino i consueti attori ma anche una delegazione di sindaci del territorio, rappresentanti di associazioni e movimenti, la cui attività venga ‘amplificata’ attraverso un sito Web. Le competenze del commissario straordinario, poi. L’esperienza precedente non ha dato buoni frutti, pertanto la sua nomina sia valutata come ipotesi subordinata anche per evitare la deresponsabilizzazione degli enti locali. "E in ogni caso – ha specificato Di Bonaventura – sia individuato nel presidente della Regione". Infine il rapporto tra Traforo e Laboratori con il sisma: "Siano attentamente valutate – si legge al punto 10 – le condizioni dei Laboratori e del tunnel sotto l’aspetto  del rischio sismico e dell’isolamento strutturale, con particolare riferimento alla presenza di faglie attive". Quanto alla paventata chiusura del Traforo minacciata da Strada dei Parchi, la Provincia di Terano chiede che il Ministero delle Infrastrutture valuti qualsiasi intervento o provvedimenti sulla società di gestione, rispetto alla convenzione in essere, tesi a scongiurare un dann incalcolabile per tutta l’economia e il territorio teramani.